In retorica, l'imprecazione è una delle figure di pensiero, anche se è usata per esprimere con intensità uno stato d'animo. Significa sdegno e rabbia contro l'autore di un'azione valutata negativamente e si concreta nell'augurare male a tale autore.[1]

Un esempio è la celebre imprecazione che Dante lancia contro la città di Pisa dopo aver ascoltato la storia del conte Ugolino della Gherardesca (Inferno, XXXIII, 79-84):

«Ahi Pisa, vituperio delle genti
del bel paese là dove 'l sì sona,
poi che i vicini a te punir son lenti,
muovasi la Capraia e la Gorgona,
e faccian siepe ad Arno in su la foce,
sì ch'elli annieghi in te ogni persona!»

Note

Bibliografia

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