Il nome del genere deriva dal personaggio mitologicoGiacinto, il ragazzo amato dal dio Apollo e successivamente ucciso per dispetto dal dio Zefiro.
Comprende specie bulbose con numerose varietà dalle ricche infiorescenze coloratissime e profumate, presenta un bulbo arrotondato, tunicato, che produce pochi bulbetti; tra le specie coltivate e in parte inselvatichite ricordiamo Hyacinthus orientalis dalle foglie nastriformi con i fiori riuniti in un unico racemo, con colori vari, dal ceruleo, azzurro-cupo, al bianco, roseo o giallo.
Il genere Hyacinthus comprende le seguenti specie:[1]
In floricoltura, per motivi pratici, si distinguono i giacinti in diversi gruppi:
Giacinto romano: con il bulbo ricoperto da una pellicola bianca, ha due-tre fusti per bulbo, con foglie piccole lineari e fiori bianco-verdastri campanulati, molto profumati, precoce, si presta alla forzatura
Giacinto italiano: con cultivar a fiore bianco, lilla o violaceo, e con il bulbo ricoperto da una pellicola violacea, semi-tardivo
Giacinto olandese: ibridi derivati da Hyacinthus orientalis a fiori grandi riuniti fittamente in una infiorescenza, semplici o doppi, dai vari colori, tardivo
La coltivazione del giacinto richiede terreno di medio impasto, misto a sabbia, ricco di humus, fresco, ben concimato e lavorato in profondità; nella coltivazione in vaso per la forzatura si usa terriccio composto per metà da terra argillo-silicea, un quinto di sabbia e il resto terricciato maturo di letame, con temperature intorno ai 13-14°C in assenza di luce fino alla fioritura e poi a 17°C in piena luce.
La moltiplicazione avviene per mezzo di bulbilli.
Avversità
Afide verde del pesco: adulti e larve dell'emittero Myzodes persicae Sulz. si sviluppano come ospiti secondari in primavera-estate, a spese delle parti epigee, in autunno-inverno torna come ospite primario su varie specie di Prunus
Mosca dei bulbi: le larve del dittero Eumerus strigatus Fall. penetrano nei bulbi divorandoli
Anguillula dei bulbi e dello stelo: l'attacco del nematode Ditylenchus dipsaci (Kühn) Goodey provocano fenomeni di rachitismo, contorsioni e alterazioni dello sviluppo dello stelo, distorsioni e raggrinzamenti fogliari, formazione di noduli a margini giallastri sulle foglie; all'interno dei bulbi causa piccole macchie brunastre, e sulle tuniche esterne strisce nerastre; causa frequentemente anche il marciume dei tessuti
Funghi:
Marciume: l'attacco di Botrytis hyacinthi Westerd. et van Beyma, favorito dal ristagno idrico, provoca sulle parti epigee e sul bulbo maculature grigiastre su cui possono evidenziarsi piccoli sclerozi nerastri
Nerume dei bulbi: le piante attaccate da Sclerotinia bulborum (Wakker) Rehm, presentano ingiallimento e appassimento delle foglie, che seguono all'imbrunimento e marciume del bulbo, su cui si evidenziano sclerozi nerastri
Batteri:
Giallume dei bulbi: l'attacco di Pseudomonas hyacinthi E. F. Smith, provoca macchie giallo-brunastre sulle foglie che disseccano rapidamente, causando inoltre il rammollimento e l'imputridimento del bulbo
Marciume putrido: l'attacco di Bacterium carotovorum Jones, noto anche come Marciume molle dei bulbi causa nelle parti interne del bulbo, la disintegrazione dei tessuti che assumono un aspetto brunastro, con conseguente ingiallimento e morte delle parti epigee
Morbo bianco: i bulbi colpiti da Bacillus hyacinthi-septicus Heinz, presentano decomposizione dei tessuti che si trasformano in una massa putrescente, con ingiallimento e disseccamento fogliare
Fasciazione e distorsione: l'attacco virale provoca danni rilevanti sullo stelo florale, con infiorescenze gravemente compromesse.
Nei giardini per aiuole e bordi fioriti, o industrialmente per la produzione forzata di piante fiorite per decorare gli appartamenti nella stagione invernale.
L'essenza di giacinto viene utilizzata in profumeria.