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conglomerato mediatico statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Hearst Communications, spesso indicata semplicemente come Hearst, è una multinazionale statunitense di mass media, fondata da William Randolph Hearst il 4 marzo 1887, da allora di proprietà e gestita dalla famiglia. Ha sede a New York in un grattacielo di Manhattan, denominato Hearst Tower.
Hearst Communications | |
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La Hearst Tower di New York, sede della società | |
Stato | Stati Uniti |
Fondazione | 4 marzo 1887 a San Francisco |
Fondata da | William Randolph Hearst |
Sede principale | New York |
Controllate | A&E Networks (50%) ESPN Inc. (20%) |
Persone chiave | William Randolph Hearst III |
Settore | Telecomunicazioni |
Sito web | www.hearst.com/ |
Hearst possiede giornali, riviste, canali televisivi e stazioni televisive, tra cui il San Francisco Chronicle, lo Houston Chronicle, Cosmopolitan, Harper's Bazaar, San Antonio Express-News, Seventeen ed Esquire. Possiede il 50% del gruppo di reti via cavo A&E Networks e il 20% del gruppo di reti via cavo sportive ESPN, entrambi in collaborazione con The Walt Disney Company.
La multinazionale possiede anche diverse società di informazioni commerciali e finanziarie tra cui First Databank e il 100% di Fitch Group (l'ultimo 20% è stato rilevato dalla francese Fimalac nell'aprile 2018)[1]che controlla l'agenzia di rating Fitch Ratings.
Nel 1880, George Hearst, imprenditore minerario e senatore degli Stati Uniti, acquistò il San Francisco Daily Examiner.[2] Nel 1887, affidò l'Examiner a suo figlio, William Randolph Hearst, che quell'anno fondò la Hearst Corporation. Hearst iniziò ad acquistare e lanciò altri giornali, tra cui il New York Journal nel 1895[3] e il Los Angeles Examiner nel 1903.[2] In breve tempo il giovane Hearst dette vita ad un gruppo editoriale di oltre 20 milioni di lettori.[4]
Sempre nel 1903 Hearst creò la rivista Motor, la prima rivista del gruppo. Acquisì poi Cosmopolitan nel 1905 e Good Housekeeping nel 1911.[5][6] La società entrò nell'editoria di libri nel 1913 con la formazione della Biblioteca Internazionale di Hearst.[7][8] L'editore iniziò anche a produrre lungometraggi cinematografici a metà degli anni '10, creando uno dei primi studi di animazione: l'International Film Service, trasformando i personaggi delle strisce di giornale di Hearst in personaggi cinematografici.[9]
Hearst rilevò l'Atlanta Georgian nel 1912,[10] il San Francisco Call e il San Francisco Post nel 1913, il Boston Advertiser e il Washington Times (non correlato al quotidiano attuale) nel 1917 e il Chicago Herald nel 1918.[11] Nel 1919, la divisione editoriale di Hearst fu ribattezzata Cosmopolitan Book.[7]
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