Haftarah
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
La haftarah (o nella pronuncia aschenazita: haftoroh – altern. haphtara, ebraico: הפטרה; "separazione", "commiato/dipartita", plurale haftarot) rappresenta una serie di selezioni dai libri dei Nevi'im ("Profeti") della Bibbia ebraica (Tanakh) che viene letta pubblicamente nella sinagoga quale parte della pratica religiosa ebraica. Le lettura della haftarah segue la lettura della Torah ogni Shabbat e durante le Festività ebraiche e giorni del Digiuno. Tipicamente la haftarah è collegata tematicamente alla parasha ("porzione della Torah") che la precede.[1] La haftarah è cantata seguendo uno schema melodico noto come "trop" in yiddish o "cantillazione" in italiano. Le relative benedizioni precedono e seguono la lettura della haftarah.
L'origine della lettura haftarah è perso nella storia e diverse teorie sono state proposte per spiegare il suo ruolo nella pratica ebraica, suggerendo che sia sorto in risposta alla persecuzione degli ebrei sotto Antioco Epifane che precedette la rivolta dei Maccabei, periodo in cui la lettura della Torah era stata vietata,[2] o che la pratica fosse "istituita contro i Samaritani, che negavano l'inclusione dei Libri dei Profeti (eccetto quello di Giosuè) nel canone biblico, e in seguito contro i Sadducei."[2] Il Talmud menziona che una haftarah fu letta in presenza del rabbino Eliezer ben Hurcanus, che visse verso il 70 e.v.,[3] e nel Nuovo Testamento cristiano vari riferimenti attestano che questa pratica ebraica era in esistenza durante quell'epoca.[4]