Guerra indo-pakistana del 1947-1948
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La guerra indo-pakistana del 1947–1948 (urdu بھارت پاکستان جنگ ١٩۴۷-١٩۴۸ (Bhārat Pākistān jang); hindi भारत-पाकिस्तान युद्ध १९४७-१९४८), nota talora come Prima guerra per il Kashmir, fu combattuta tra il 1947 e il 1948 per il possesso del Kashmir e Jammu dall'India e dal Pakistan, da poco non più Stati principeschi dell'India britannica ma Stati pienamente indipendenti.
Guerra indo-pakistana del 1947-1948 parte Guerre Indo-pakistane | |||
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Militari indiani durante la guerra del 1947–1948. | |||
Data | 22 ottobre 1947 – 1 gennaio 1949 (1 anno e 40 giorni) | ||
Luogo | Kashmir | ||
Causa | Contesa sull'annessione della regione del Kashmir | ||
Esito | Accordo di cessate il fuoco raggiunto grazie all'opera delle Nazioni Unite nel 1949 (poi diventato linea di controllo in seguito all'Accordo di Simla del 2 luglio 1972) | ||
Modifiche territoriali | Controllo assunto dal Pakistan di un terzo circa del Kashmir (Azad Kashmir e Gilgit–Baltistan), mentre l'India assume il controllo del resto della Valle del Kashmir, del Jammu e del Ladakh).[1] | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Perdite | |||
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Fu il primo di quattro conflitti combattuti tra le due giovani nazioni indipendenti nate dalla partizione del subcontinente indiano. Il Pakistan scatenò il conflitto poche settimane dopo l'indipendenza, impiegando le milizie tribali pashtun, (dette lashkar,[24] presenti nel cosiddetto Waziristan),[25] per assicurasi la grande regione del Kashmir (a stragrande maggioranza islamica, ma retta da un Maharaja induista), futuro ago della bilancia tra i due Stati resisi indipendenti grazie all'abbandono da parte del Regno Unito del subcontinente indiano. La guerra, non determinante, e la situazione irrisolta tuttora caratterizza negativamente la geopolitica dei due Paesi.
Il Maharaja aveva affrontato la insurrezione dei suoi sudditi musulmani nel distretto di Poonch e aveva perso il controllo delle province occidentali del suo regno. Il 22 ottobre 1947, le milizie pashtun delle aree tribali federate amministrate dal Pakistan a cavallo della frontiera statale[26][27] si mossero per impadronirsi di Srinagar, ma nel raggiungere Baramulla, si abbandonarono a saccheggi e si fermarono. Hari Singh chiese aiuto all'India e tale aiuto venne volentieri concesso, ma fu condizionato alla sua firma di un accordo per aderire alla Federazione indiana.[27]
La guerra fu inizialmente combattuta dalle forze statali del Jammu e Kashmir[28] e dalle milizie tribali delle aree tribali frontaliere adiacenti alla Provincia frontaliera di Nord-Ovest.[29] A seguito dell'adesione dello Stato all'India il 26 ottobre 1947, truppe indiane furono aerotrasportate a Srinagar, la capitale dello Stato. Gli ufficiali britannici operativi inizialmente si opposero all'ingresso di truppe pakistane nel conflitto, argomentando la loro ostilità con l'adesione del Kashmir alla Federazione indiana.[27] Tuttavia in seguito, nel 1948, mutarono atteggiamento e le truppe pakistane entrarono in guerra.[29] I fronti si consolidarono gradualmente lungo quella che divenne conosciuta come la Linea di controllo. Un cessate il fuoco formale fu proclamato alle 23:59 del 31 dicembre 1948.[30] L'esito del conflitto fu non risolutivo. Tuttavia, gli osservatori maggiormente neutrali, concordarono sul fatto che l'India era stata vincitrice e in grado di difendere le sue conquiste[31] su circa i 2/3 del Kashmir, inclusa la Vallata del Kashmir, il Jammu e il Ladakh.[32][33][34][35]