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governo provvisorio (1944-1945) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Governo Provvisorio della Repubblica di Polonia (in polacco Rząd Tymczasowy Rzeczypospolitej Polskiej o RTRP) fu creato dal Consiglio Nazionale di Stato nella notte del 31 dicembre 1944.[1]
Governo Provvisorio della Polonia | |
---|---|
Dati amministrativi | |
Nome completo | Governo Provvisorio della Repubblica di Polonia |
Nome ufficiale | Rząd Tymczasowy Rzeczypospolitej Polskiej |
Lingue parlate | Polacco |
Inno | Mazurek Dąbrowskiego |
Capitale | Varsavia (de iure) Lublino (de facto) |
Dipendente da | Unione Sovietica |
Politica | |
Forma di Stato | Repubblica |
Forma di governo | Governo provvisorio |
Presidente | Bolesław Bierut |
Primo ministro | Edward Osóbka-Morawski |
Nascita | 31 dicembre 1944 con Bolesław Bierut |
Causa | Dichiarazione della restaurazione dello stato polacco |
Fine | 28 giugno 1945 con Bolesław Bierut |
Causa | Nascita del Governo Provvisorio di Unità Nazionale |
Territorio e popolazione | |
Economia | |
Valuta | Złoty polacco |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Cattolicesimo |
Religioni minoritarie | Ortodossia |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Germania nazista |
Succeduto da | Repubblica Popolare di Polonia |
Ora parte di | Polonia Bielorussia Slovacchia Ucraina |
Il Governo Provvisorio della Polonia fu creato per prendere il posto del precedente corpo governativo, il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale (Polski Komitet Wyzwolenia Narodowego o PKWN). A causa della sua sede a Lublino, il PKWN era anche noto come "Comitato di Lublino". L'istituzione del RTRP fu un passo importante nel rafforzamento del controllo del Partito dei Lavoratori Polacchi e dell'Unione Sovietica in Polonia.
Il 1º gennaio 1945 il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale divenne il Governo Provvisorio della Repubblica di Polonia. A Londra, il governo in esilio della Polonia protestò: fu scritta una dichiarazione secondo la quale l'Unione Sovietica aveva "preso il controllo dei diritti politici sovrani della nazione polacca". I governi di Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt protestarono allo stesso modo, ma non intrapresero alcuna azione al riguardo.
Il Governo Provvisorio non riconobbe il governo in esilio della Polonia e si autoproclamò governo legittimo della Polonia. Inizialmente, il RTRP fu ufficialmente riconosciuto solo dall'URSS. Prima della Conferenza di Jalta, comunque, Josif Stalin portò l'attenzione degli Alleati sul fatto che la Polonia era sotto controllo sovietico e che egli intendeva lasciarcela. Al Governo Provvisorio fu assegnato il controllo dei territori polacchi conquistati dall'Armata Rossa durante la sua avanzata verso ovest.
Il RTRP era presieduto dall'ex Primo Ministro del PKWN Edward Osóbka-Morawski. I Vice Primi Ministri erano Władysław Gomułka del Partito dei Lavoratori Polacchi (PPR, sigla di Polska Partia Robotnicza) e Stanisław Janusz del partito Stronnictwo Ludowe. Il Ministro della Difesa era Michał Rola-Żymierski, mentre quello della Sicurezza era Stanisław Radkiewicz.
Il PPR dichiarò che il RTRP avrebbe dovuto essere una coalizione, ma nella pratica i posti chiave erano controllati dal PPR. Il controllo semi-ufficiale del RTRP era esercitato dal generale sovietico Ivan Sierov. Alcuni polacchi comunisti, come Władysław Gomułka e Edward Ochab, si opposero all'eccessivo controllo sovietico. Tuttavia, non poterono fare molto per cambiare lo status quo.
Il 18 gennaio il RTRP cambiò sede da Lublino a Varsavia.
Dal 30 gennaio al 2 febbraio i capi del governo dell'Unione Sovietica, del Regno Unito e degli Stati Uniti — Josif Stalin, Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt, rispettivamente — affrontarono le discussioni preliminari della Conferenza di Jalta a Malta.
Dal 4 febbraio al 12 febbraio i capi di governo degli USA, del Regno Unito e dell'URSS si riunirono alla Conferenza di Jalta in Crimea. Presso Jalta, fu sviluppata la seguente "Dichiarazione Unita degli Alleati sulla Polonia":
«I tre capi di governo pensano che la frontiera orientale della Polonia dovrebbe seguire la linea Curzon, con digressioni da quest'ultima in alcune regioni di cinque o otto chilometri a favore della Polonia. Riconoscono che la Polonia debba ricevere annessioni di territori da nord ed ovest. Sentono che l'opinione riguardo al nuovo Governo Provvisorio Polacco di Unità Nazionale dovrebbe essere valutata dopo queste annessioni e che la delimitazione finale della frontiera occidentale della Polonia dovrebbe attendere la Conferenza di Pace.[2]»
Il 7 febbraio Churchill documentò la seguente discussione a Jalta:
«Quanto presto", chiese il Presidente, "sarà possibile tenere nuove elezioni?" "Entro un mese" replicò Stalin, "a meno che non avvengano catastrofi al fronte, il che è improbabile". "Risposi che questo ci avrebbe ovviamente tranquillizzato, e avremmo certamente sostenuto un governo liberamente eletto che avrebbe presieduto alle questioni importanti, ma non dovevamo cercare nulla che potesse guastare le operazioni militari.[3]»
A Varsavia il 21 aprile 1955 Polonia, Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Repubblica Democratica Tedesca, Ungheria, Romania e Unione Sovietica siglarono il Trattato di Varsavia di Amicizia, Cooperazione e Mutua Assistenza, detto semplicemente Trattato di Varsavia. Oltre la fondazione di un'alleanza militare per contrastare la paura del blocco occidentale, questo trattato confermò il cambiamento dei confini polacchi e assegnò il controllo della sicurezza interna della Polonia all'URSS.
Il 23 aprile il diplomatico sovietico Vyacheslav Molotov si trovava a Washington D.C.; il Presidente Harry S. Truman e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti si appellarono a Molotov per un compromesso sulla "questione polacca". Nello stesso giorno, il Primo Ministro del RTRP Edward Osóbka-Morawski annunciò in una conferenza stampa:
«Abbiamo bisogno di persone che siano d'accordo con la nostra politica estera e con le nostre riforme sociali. Solo un simile governo può svolgere il proprio lavoro in modo regolare. Abbiamo bisogno della collaborazione di uomini che accettino le decisioni di Jalta, non solo formalmente, ma nella pratica. Stiamo compiendo ogni sforzo possibile per contattare queste persone. Quelli che non vogliamo sono i fascisti...[3]»
Il 28 giugno il Governo Provvisorio della Repubblica di Polonia fu trasformato nel Governo Provvisorio di Unità Nazionale (Tymczasowy Rząd Jedności Narodowej). Questa azione fu promessa da Stalin a Jalta e fu effettuata come gesto di buona volontà verso gli Alleati ed il governo in esilio della Polonia.
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