Giuseppe Piromalli
mafioso italiano (1921-2005) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giuseppe Piromalli (Gioia Tauro, 1º marzo 1921 – Gioia Tauro, 19 febbraio 2005) è stato un mafioso italiano e il capo dell'omonima cosca della 'Ndrangheta.
Biografia
Diventa capo dei Piromalli alla morte, per cause naturali nel 1979, di suo fratello maggiore Girolamo Piromalli detto Don Mommo. È stato l'artefice insieme a Don Mommo della trasformazione della 'Ndrangheta da organizzazione rurale a mafia imprenditoriale assumendo il controllo su diversi opere pubbliche nell'area di Gioia Tauro, in particolare nella costruzione del Porto di Gioia Tauro. Nel 1974 le imprese coinvolte nell'espansione del porto e nelle acciaierie a Gioia Tauro offrirono il 3% per essere lasciate in pace. I 3 capi di allora (Antonio Macrì, i fratelli Piromalli e i fratelli De Stefano) rifiutarono e vollero dei subappalti delle opere per controllarne i progetti[1]. I Piromalli così si aggiudicarono più della metà del valore di ben 3800 miliardi di dollari dei subappalti.
Latitanza, arresto e carcere
Negli anni '80 viene accusato di essere il mandante dell'omicidio di uno 'ndranghetista rivale e si dà alla latitanza. Fu catturato il 24 febbraio del 1984. Fu condannato a 11 ergastoli[2][3][4], ma la pena fu ridotta a due ergastoli[5][6][7]. Nel 1986 fu condannato per associazione mafiosa. Nello stesso periodo si unì al partito radicale guidato da Marco Pannella che pubblicamente si batté contro il regime del 41bis per i mafiosi.[8][9][10]
Giuseppe Piromalli annuncia nel 1994 che avrebbe supportato Berlusconi al voto[11][12][13][14] e Tiziana Maiolo e Vittorio Sgarbi in quel periodo di campagna elettorale lo visitarono in carcere e denunciarono l'eccessivo potere dei magistrati[15].
Morte e successione
Successivamente ammalato di cancro fu rilasciato ai suoi familiari nel 2003 (stava scontando in carcere un'altra condanna a 27 anni per omicidio e associazione per delinquere di tipo mafioso). Muore all'età di 83 anni il 19 febbraio 2005[16][17][18].
Alla guida della cosca gli succede il nipote Giuseppe Piromalli.
Note
Voci correlate
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