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giornalista italiano (1923-1991) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gino Pallotta (Roma, 5 settembre 1923 – Roma, 19 settembre 1991) è stato un giornalista e saggista italiano.
Entrò ventiduenne nel 1945 all'Ora, quotidiano palermitano della cui redazione romana divenne caporedattore[1]. Dopo la laurea in economia e commercio[2] fu tra i fondatori del quotidiano capitolino Paese Sera[3] in cui svolse funzioni principalmente di cronista politico.
Fu per oltre vent'anni giornalista in Rai come notista politico[4]: fu lui a tenere a battesimo Marco Pannella nella prima apparizione televisiva dell'esponente radicale nel 1974, in un'intervista in seconda serata nel corso dell'allora telegiornale del secondo programma[5].
Fu anche direttore della scuola di giornalismo e tecniche audiovisive di Camerino[4] e, nel 1979, fu il fondatore a Roma del premio letterario Fregene che, nella prima edizione tenutasi a settembre di quell'anno, premiò importanti firme del giornalismo come Mario Melloni (noto come Fortebraccio), Paolo Volponi e Alberto Ronchey[6].
Scrisse anche diversi saggi su giornalismo, storia e politica, tra cui un noto Dizionario della politica italiana, una sorta di testo interpretativo del gergo e del linguaggio politico a uso del cittadino comune. Sposato con Rossana Montesperelli, sorella di Rolando, giornalista di Repubblica[7], continuò a dirigere il premio Fregene fino alla morte sopraggiunta nel 1991 a 68 anni[2][3].
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