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partigiana, fotografa e scrittrice italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gianna Ciao Pointer (Roma, 21 dicembre 1922 – Genova, 28 ottobre 2008[2]) è stata una partigiana, fotografa e scrittrice italiana, perseguitata durante il nazifascismo per il suo orientamento sessuale[3].
«Quasi tutte le mie fotografie si esprimono informalmente: la foto a colori nel suo ritrarre il fittizio e il simile, nel suo ripetersi, ha creato in me, e certo in altri, il bisogno di farla scoppiare, di dissolverla[1]»
Nata a Roma nel 1922, si iscrisse alla Facoltà di lettere e filosofia, ma a causa delle sue posizioni politiche apertamente antifasciste - partecipò alle attività del Partito d’azione nella lotta contro il nazifascismo - non terminò gli studi.
Per molti anni visse all’estero, soprattutto a Saint-Paul-de-Vence in Francia, dove entrò in contatto con artisti, letterati e intellettuali come Joan Miró, Jacques Prévert, Carla Vasio, Vita Sackville-West, Suzanne Solidor. Il suo lavoro fotografico venne indirizzato verso forme astratte, come ricerca sperimentale del linguaggio artistico. Espose in varie mostre, sia in Italia che all’estero e pubblicò diversi saggi sulla fotografia[4].
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