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opera di Sassone Grammatico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le Gesta Danorum (latino per "Gesta dei Danesi") sono un'opera storica della Danimarca scritta nel XII secolo da Saxo Grammaticus (Sassone Grammatico). È la più importante opera letteraria danese medievale e una fonte essenziale per la ricostruzione della storia della nazione alla sua nascita, cosa che aiuta a definire l'identità nazionale. Inoltre, le Gesta descrivono la storia europea dell'Alto Medioevo dal singolare punto di vista della Scandinavia, approfondendo ciò che è stato tramandato dagli storici dell'Europa occidentale e meridionale.
Gesta Danorum | |
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Titolo originale | Danorum Regum heroumque Historiae, Historia Danica |
Prima pagina del Gesta Danorum (Frammento di Angers) | |
Autore | Saxo Grammaticus |
1ª ed. originale | 1208 circa |
1ª ed. italiana | 1993 |
Genere | saggio |
Sottogenere | storia |
Lingua originale | latino |
Ambientazione | Danimarca, Scandinavia, Germania |
In sedici libri, scritti in latino su esortazione dell'arcivescovo Absalon, viene descritta la storia della Danimarca e a grandi linee anche la storia della Scandinavia in generale, dalla preistoria fino al tardo XII secolo. Essa è raccontata in un linguaggio accattivante, che funziona ora come funzionava all'epoca.
I sedici libri, in prosa con excursus occasionali nella poesia, possono essere categorizzati in due parti: i libri dal 1º al 9º, che trattano della storia antica e della mitologia norrena, e i libri dal 10º al 16º, che trattano della storia medievale. Il 9° libro termina con Gorm il Vecchio, che è il primo re di Danimarca la cui esistenza è stata provata. Gli ultimi tre libri (14-16), che parlano delle conquiste danesi a sud del Mar Baltico e delle guerre contro i popoli slavi (vedi Crociate del Nord), sono molto importanti per la conoscenza della storia delle tribù slave occidentali (Polabi, Pomerani) e della mitologia slava. Il libro 14 contiene una magnifica descrizione del tempio sull'isola di Rügen.
Poiché l'opera stessa non contiene date di alcun genere, né per gli eventi né per identificare quando essa è stata scritta, è problematico datare alcune persone e alcuni eventi della prima parte. L'unico indizio è la nascita di Gesù che viene collocata nel 5º libro durante il regno di Frotho III. Da quest'unico punto si è partiti a contare tutte le generazioni di regnanti dei primi nove libri per avere una datazione approssimativa del loro regno.
Quando i libri furono scritti e in che ordine è una questione di interpretazione storica.
Quando l'opera fu scritta è stata il soggetto di numerosi studi, ma è generalmente accettato che essa non fu terminata prima del 1208. L'ultimo evento descritto nell'ultimo libro è la conquista da parte di Canuto VI della Pomerania, governata a quel tempo da Boghislao I, nel 1186. Tuttavia la prefazione dell'opera menziona la conquista dell'area a nord dell'Elba, avvenuta nel 1208.
Il libro 14, che comprende circa 1/4 del testo dell'intera opera, termina con la nomina di Absalon ad arcivescovo nel 1178. Il fatto che questo libro sia così grande e che in esso Absalon abbia più importanza di re Valdemaro I fa sì che si ritenga che questo fu il primo libro ad essere scritto e che inizialmente fosse un'opera a parte; è possibile che Saxo l'abbia poi ampliata con i libri 15 e 16, che narrano la storia degli ultimi anni di Valdemaro I e dei primi anni di Canuto VI.
Si ritiene che poi Saxo abbia scritto i libri 11, 12 e 13. L'opera sulla storia della Danimarca scritta da Svend Aagesen (Brevis Historia Regum Dacie, 1186) afferma che Saxo aveva deciso di scrivere di Re Sweyn II e dei suoi figli nei libri 11, 12 e 13, e avrebbe poi aggiunto più tardi i primi 10 libri. Questo spiega anche i 22 anni di differenza tra l'ultimo evento descritto nel libro 16 e l'evento del 1208 descritto nella prefazione.
I manoscritti originali dell'opera sono andati perduti, tranne quattro frammenti: il Frammento Angers, il Frammento Lassen, il Frammento Kall-Rasmussen e il Frammento Plesner. Il Frammento Angers, il più grande dei quattro, è l'unico scritto da Saxo in persona; gli altri tre sono copie datate intorno al 1275. I frammenti sono tutti custoditi alla Biblioteca Reale Danese a Copenaghen.
Anche se non abbiamo gli originali, possediamo i testi. Nel 1510-1512, Christiern Pedersen, un traduttore danese che lavorava a Parigi, cercò in Danimarca in lungo e in largo una copia esistente dell'opera di Saxo. A quel tempo la maggior parte della conoscenza del lavoro di Saxo veniva da un riassunto nelle Chronica Jutensis del 1342 (una breve opera storica danese), chiamato Compendium Saxonis. Fu sempre in questo riassunto che fu trovato il nome Gesta Danorum; noi non conosciamo il titolo che Saxo usò per le Gesta.
Pedersen alla fine trovò una copia in possesso dell'arcivescovo di Lund Birger Gunnersen, che gliela prestò volentieri. Con l'aiuto di Josse Bades, Pedersen la rifinì e la stampò.
La prima pubblicazione stampata e il più antico testo completo conosciuto dei Gesta è l'edizione latina di Christiern Pedersen, stampata e pubblicata da Jodocus Badius Ascensius a Parigi il 15 marzo 1514, col titolo di Danorum Regum heroumque Historiae ("Storie dei Re e degli eroi dei Danesi"). Il colophon recita: ... impressit in inclyta Parrhysorum academia Iodocus Badius Ascensius Idibus Martiis. MDXIIII. Supputatione Romana.
La prima pagina recita (le abbreviazioni sono espanse):
La fonte di tutte le traduzioni e nuove edizioni esistenti è la versione di Christiern Pedersen in latino Danorum Regum heroumque Historiae. Ci sono svariate traduzioni differenti, alcune complete, altre parziali.
Certi aspetti dei Gesta Danorum posero le basi per la tragedia di William Shakespeare, Amleto. Si pensa che Shakespeare non abbia mai letto le Gesta, ma che avesse accesso a una versione ausiliaria della storia che descriveva la caduta del Principe di Danimarca, il cui vero nome - Amleth - fu anagrammato da Shakespeare in Hamlet. La versione di Saxo, narrata nei libri 3 e 4, è molto simile all'Amleto di Shakespeare. In essa, a due fratelli, Orvendil e Fengi, è affidato il governo dello Jutland dal re dei Danesi Rørik Slyngebond. Poco dopo, Orvendil sposa la figlia di re Rørik, Geruth (Gertrude nell'Amleto); Amleto è il loro primo e unico figlio. Fengi è risentito del matrimonio di suo fratello e inoltre vuole il comando assoluto dello Jutland, perciò uccide Orvendil. Dopo un brevissimo periodo di lutto, Fengi sposa Geruth e si dichiara unico leader dello Jutland. Tuttavia Amleto vendica l'omicidio del padre pianificando l'uccisione dello zio e diventa il nuovo e giusto sovrano dello Jutland. Comunque, mentre nella versione di Shakespeare Amleto muore appena dopo la morte dello zio, nella versione di Saxo sopravvive e comincia a governare il suo regno.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 179869535 · LCCN (EN) n82011075 · BNF (FR) cb14479347h (data) · J9U (EN, HE) 987007372872005171 |
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