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specie di animali della famiglia Sciuridae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lo xero del Capo (Geosciurus inauris) è un roditore della famiglia degli Sciuridae che vive nella maggior parte delle zone secche dell'Africa meridionale, dal Sudafrica attraverso il Botswana fino alla Namibia
Xero del Capo | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Sciuromorpha |
Famiglia | Sciuridae |
Sottofamiglia | Xerinae |
Tribù | Xerini |
Genere | Geosciurus |
Specie | G. inauris |
Nomenclatura binomiale | |
Geosciurus inauris (Zimmermann, 1780) | |
Sinonimi | |
Xerus inauris |
Il Geosciurus inauris presenta una pelliccia ispida che copre tutto il corpo, e sotto di essa, a differenza di altri mammiferi, è privo di peluria morbida. La parte dorsale della pelliccia è color cannella e nei diversi individui presenta varianti più scure o più chiare[2]; il muso, la zona del ventre, i lati del collo e la parte interna degli arti sono invece bianchi, mentre la pelle è scura. I padiglioni auricolari sono piccoli. Su entrambi i lati del corpo l'animale ha una striscia bianca che va dalla spalla alla coscia. Attorno agli occhi presenta delle fini linee bianche. La coda è appiattita a continuazione di dorso e ventre, coperta da pelo bianco con due bande nere alla base[3]. Nello xero del Capo assistiamo un non pronunciato dimorfismo sessuale: i maschi pesano di solito fra i 423 e i 649 g, l'8-12% più delle femmine, che invece pesano fra i 444 e i 600 g[4]. La lunghezza totale è di 424–476 mm per i maschi e 435–446 mm[2].
La formula dentaria è [5]. Sul palato, presenta nove increspature trasversali fra i molari che si interrompono al centro a formare un solco, con altre due increspature continue poste anteriormente ai molari[2].
Le femmine hanno due coppie di mammelle, la prima all'altezza dell'inguine e la seconda all'altezza degli addominali[5].
Nei maschi il glande è relativamente grosso, con uno sviluppato osso penico sulla terminazione e curvato verso il basso[2]. Questa specie è in particolare notevole per i suoi testicoli grandi, che corrispondono a circa il 20% della lunghezza del corpo e della testa[5].
La muta del pelo avviene ogni anno fra agosto e settembre e fra marzo e aprile[6].
Lo xero del Capo vive nei territori aridi dell'Africa meridionale[7]: è largamente presente in Namibia (ma risulta assente nelle regioni costiere e nel nordest[3]), abita le zone centrali e sud-occidentali del Kalahari, in Botswana[8], e si può trovare anche nella regione sud-occidentale della Provincia del Nordovest in Sudafrica fino a quella di Free State e in Lesotho. È diffuso anche nei territori della Provincia del Capo Settentrionale, ma solo nella zona nord-orientale[3]. A sud il limite estremo della distribuzione è la zona di Graaff Reinet[3], città nella Provincia del Capo Orientale.
Come si vede, la denominazione "del Capo" è in qualche modo fuorviante, dal momento che l'animale ha un'area di insediamento assai più vasta. Questo nome può essergli stato attribuito per distinguerlo da un'altra specie di scoiattolo, questa arboricola: lo scoiattolo grigio orientale, anch'esso stanziato attorno a Città del Capo, che fu introdotto dall'Europa da Cecil John Rhodes
Il Geosciurus inauris ha il suo habitat nelle zone aride o semiaride[6]: vive di preferenza nelle piane sabbiose (velds) e nelle praterie con terreno duro, ma lo si può trovare anche in piccoli gruppi nelle zone limitrofe ai laghi di origine alluvionale (pans), nelle stesse pianure alluvionali e nei campi coltivati[8]. Lo xero è animale generalmente diurno, e non va in letargo. Le tane consistono in gruppi di tunnel scavati nel terreno per un'estensione di circa 700 m2[9], con un numero di ingressi che va da 2 a 100[6]. I tunnel proteggono l'animale dalle temperature estreme in superficie e dai predatori, ma nonostante questo lo xero passa la maggior parte del giorno alla ricerca di cibo in superficie[7], dove, per esigenze di termoregolazione, posiziona la folta coda contro il sole per coprirsi il capo e il dorso[10] e si rotola nella polvere. Si nutre di bulbi, frutti, erbe, piante, insetti e arbusti[2]. Non accumula cibo nelle tane, quindi la nutrizione costituisce un'attività giornaliera[6] che occupa il 70% delle attività dell'animale (un restante 15-20% del tempo è impiegato nella sorveglianza del territorio, il resto nelle interazioni sociali[6][9]). Il fabbisogno d'acqua, minimo, è soddisfatto dalla percentuale d'acqua contenuta nella vegetazione erbacea, e l'animale beve raramente[2].
Per le medesime esigenze di difesa da temperatura e predatori, le tane dello xero sono usate anche da suricati e manguste[11]. Tale convivenza appare, nel caso delle suricate, come mutualmente vantaggiosa, a differenza delle manguste che costituiscono semplicemente commensali dello scoiattolo[11].
Fra i predatori dello xero troviamo sciacalli, serpenti e varani. Lo xero del Capo è in grado di distinguere, dall'odore delle feci, se esse appartengano o meno ad un predatore[12]. Quando vengono minacciati attuano contro i predatori (ad esempio i serpenti) dei comportamenti intimidatori[11][13]: in più avanzano di colpo verso il predatore frapponendo fra loro ed esso le code a cespuglio, poi, quando il predatore stesso scatta all'indietro gli xeri si ritirano. Di solito, i comportamenti intimidatori di gruppo si dimostrano efficaci nell'allontanare le minacce[13].
I gruppi di xeri contano di solito due o tre esemplari adulti di sesso femminile e fino a nove esemplari giovani di entrambi i sessi che costituiscono la prole dipendente dalle femmine stesse[6], mentre un gruppo con più di tre femmine si divide in entità più piccole[14]. I maschi invece vivono separatamente in gruppi pacifici che contano fino a 19 individui non legati da parentela, e si uniscono alle femmine soltanto nel periodo dell'estro di una di esse[9]; all'interno di un gruppo maschile possono formarsi dei sottogruppi di quattro o cinque esemplari che cambiano anche giornalmente numero e composizione[2].
I gruppi di femmine vivono, come detto sopra, in gruppi di tunnel che hanno uscita distribuite su una superficie di circa 4 ha, con un nucleo centrale di circa 0,25 ha[9]. I territori di diversi gruppi possono sovrapporsi, ma il nucleo verrà difeso da ciascuno di essi con comportamenti aggressivi[7][9]. Il territorio di un gruppo di maschi, con i suoi 12,1 ha di ampiezza[9], va a includere quelli di numerosi gruppi di femmine.
All'interno di un gruppo femminile, i membri condividono le zone del pasto e del sonno, senza che fra loro esista una gerarchia. Nei gruppi maschili, invece, abbiamo delle nette gerarchie di dominanza basate sull'età dei membri e mantenute poi per sostituzione dei membri stessi. Le competizioni fra i maschi consistono in dimostrazioni di salto senza manifestazioni di violenza o ferite[15]. Inoltre i maschi non sono territoriali come le femmine, ed è frequente l'immigrazione e l'emigrazione di un membro fra un gruppo e l'altro[2].
Quando percepisce una minaccia, lo xero emette un richiamo di allarme simile a un fischio[5][7]. Tale richiamo può avere due forme: un verso breve e acuto che mette in forte allarme gli altri membri del gruppo, e un suono meno acuto usato per pericoli non imminenti[5]. Durante gli scontri per la predominanza, gli individui emettono grugniti profondi e aggressivi[7]. Gli esemplari giovani si allenano nei richiami con fischi e squittii[2].
Lo xero del Capo si accoppia nel corso di tutto l'anno[6][8][16], e in particolare nei mesi secchi invernali[2]. Poiché le femmine hanno accoppiamenti multipli, i grandi testicoli dei maschi li aiutano a sostenere la competizione spermatica. Dopo l'accoppiamento, i maschi si masturbano, sia allo scopo di pulirsi i genitali, sia per ridurre la possibilità di infezioni trasmissibili sessualmente[17].
L'estro dura tre ore e si verifica in una femmina del gruppo alla volta. Durante l'estro, la femmina in calore viene avvicinata, sollecitata con insistenza e inseguita dai maschi che vogliono accoppiarsi con lei, e il maschio dominante si accoppia con lei per primo[15]: una femmina consente numerosi accoppiamenti, sia col primo maschio che con quelli successivi nella scala gerarchica. Quando un maschio non si è ancora accoppiato con una femmina, disturberà gli accoppiamenti che essa effettua con altri maschi[15]. Tuttavia è raro che l'accoppiamento venga difeso.
La gestazione dura fra i 42 e i 49 giorni[5][16], e termina con la nascita di una cucciolata che conta da uno a tre piccoli[6][16]: essi sono ciechi e senza pelo[6]; gli occhi si aprono dopo il trentacinquesimo giorno[6]. Dopo la nascita ha inizio l'allattamento: una femmina che allatta si sposta in un tunnel separato per prendersi cura dei piccoli, e torna nel gruppo dopo lo svezzamento o nel caso di perdita della cucciolata[2]. I cuccioli rimangono nel tunnel per i primi 45 giorni; sette giorni dopo essere usciti, iniziano a nutrirsi di cibi solidi, e l'allattamento termina intorno al cinquantaduesimo giorno[16].
I maschi raggiungono la maturità sessuale ad otto mesi, e lasciano il loro gruppo di nascita; le femmine invece raggiungono la maturità a dieci mesi e restano nel gruppo[9].
Sembrano non esistere nel complesso gravi minacce per lo xero del Capo. In alcune regioni esso viene considerato un animale infestante per l'agricoltura, e per evitare il danneggiamento delle colture e il rischio legato alla diffusione della rabbia l'uomo ha usato erba avvelenata per controllarne la diffusione[5]. Tuttavia la specie resta comune in molte aree protette, tra cui il Kgalagadi Transfrontier Park in Botswana e Sudafrica, e l'Etosha National Park in Namibia.
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