Geografia del territorio siracusano
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
La geografia del territorio siracusano viene delimitata dai comuni che amministrativamente fanno parte della provincia di Siracusa, o libero consorzio comunale di Siracusa, un tempo denominato Val di Noto,[1] che a sua volta trae la propria origine dalla provincia Siracusana: sorta in epoca romana ed estintasi nel medioevo (possedeva confini ampiamente maggiori rispetto a quelli odierni).
Rappresenta la parte geografica più meridionale d'Italia,[2] l'estrema punta sud-orientale dell'isola; Capo Passero è uno dei tre vertici che formano il nome di Trinacria, l'isola dalle tre punte.
La sua attuale superficie, 2108 km², è una delle più piccole della regione - supera solo quella di Ragusa - ma, come si è potuto constatare, si tratta di una delle aree più complesse e densamente popolate dell'intera Sicilia.[3] Al suo interno sono state istituite zone naturalistiche a protezione speciale di rilevanza internazionale. L'area inoltre risulta estremamente interessante anche da un punto di vista antropico: numerose le testimonianze provenienti dall'archeologia e soprattutto dalla trimillenaria storia del territorio. In tempi odierni l'UNESCO vi ha individuato numerose aree che sono state quindi dichiarate patrimonio mondiale dell'umanità, rispondendo a criteri significativi come l'unicità dell'insieme culturale e il collegamento ad eventi di universale importanza.