Genealogia di Gesù
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La genealogia di Gesù è riportata sia nel Vangelo secondo Matteo (1,1-16[1]) che nel Vangelo secondo Luca (3,23-38[2]), ed è commemorata dalla Chiesa cattolica il 24 dicembre, giorno in cui si ricordano gli antenati del Messia[3].
Nel Vangelo secondo Matteo la genealogia parte da Abramo e giunge, di padre in figlio fino a Gesù, saltando gli antenati durante la deportazione a Babilonia; nel Vangelo secondo Luca, al contrario, risale da Gesù di figlio in padre fino ad Adamo «figlio di Dio». Il numero di generazioni, pur diverso nelle due genealogie, è in entrambe multiplo di sette, numero con un importante valore simbolico nella letteratura semitica. Le genealogie, quindi, hanno un significato simbolico che potrebbe essere stato raggiunto a spese dell'accuratezza storica, ad esempio saltando alcune generazioni. Per Luca la nascita di Gesù è il compimento della storia dell'intera umanità, mentre Matteo si era limitato a sottolineare il compimento della storia del popolo ebraico.
In entrambe le genealogie Giuseppe non viene presentato come padre biologico di Gesù, ma solo come padre adottivo, in accordo con quanto narrato nei due vangeli. La funzione delle due genealogie, perciò, è quella di evidenziare il legame del Messia con la storia ebraica e soprattutto la sua discendenza legale dal re Davide. Ciò consente di applicare a Gesù la profezia di Isaia, che qualifica il messia come germoglio dell'albero di Jesse (Is 11,1-2[4]).
Benché abbiano in comune gli antenati fra Abramo e Davide, l'elenco dei discendenti di quest'ultimo è molto diverso fra le due versioni. Sin dall'antichità ciò è fonte di discussione fra gli studiosi, alcuni dei quali hanno proposto che la genealogia di Luca sarebbe quella biologica materna, anche se oggi questa teoria non incontra il favore degli studiosi[5], anche cristiani, come precisato nella sottostante sezione "Attendibilità storica dei vangeli su Natività e genealogia di Gesù".