Foro di Augusto
secondo dei cinque fori imperiali di Roma / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Foro di Augusto è uno dei Fori Imperiali di Roma,[1] il secondo in ordine cronologico.
Foro di Augusto | |
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Resti del foro di Augusto e del tempio di Marte Ultore | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Roma |
Dimensioni | |
Superficie | 15 000 m² |
Amministrazione | |
Patrimonio | Centro storico di Roma |
Ente | Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali |
Responsabile | Maria Vittoria Marini Clarelli |
Visitabile | In parte |
Sito web | www.sovraintendenzaroma.it/content/il-foro-di-augusto |
Mappa di localizzazione | |
Disposto ortogonalmente rispetto al precedente Foro di Cesare, ne riprese l'impostazione formale, con una piazza porticata dove sul lato breve dominava il tempio dedicato a Marte Ultore, inaugurato nel 2 a.C.[2], che si appoggiava sul fondo all'altissimo muro perimetrale. Dietro ai portici laterali si aprivano ampie esedre, spazi semicircolari coperti. Alla testata del portico settentrionale un ambiente distinto ospitava una statua colossale dell'imperatore.
Anche in questo caso, come nell'opera cesariana, la costruzione del complesso era stata voluta per fini propagandistici e tutta la sua decorazione celebra la nuova età dell'oro che si inaugura con il principato di Augusto. Svetonio racconta che:
«La costruzione del nuovo foro fu dovuta sia alla moltitudine delle persone sia al numero di processi [da portare a termine], i due fori esistenti (il Foro Romano e quello di Cesare) non erano più sufficienti e c'era bisogno di un terzo; per questo si affrettò ad inaugurarlo, senza che fosse ancora completato il tempio di Marte e stabilì che in esso ci fossero i processi pubblici e fossero estratti a sorte i giudici.»
(Svetonio, Augustus, 29.)
«Fece costruire un Foro più piccolo di quello che avrebbe voluto, perché non voleva espropriare i proprietari delle vicine abitazioni.»
(Svetonio, Augustus, 56)