Una volta chiamato Queen Elizabeth's Virginal Book, tale titolo è stato in seguito abbandonato perché si accertò che Elisabetta I non l'aveva mai posseduto, e quindi fu in seguito pubblicato dai copisti senza titolo. Si credeva inoltre che fosse la raccolta di un suonatore amatore di tastiera del primo diciassettesimo secolo chiamato Francis Tregian il giovane, che probabilmente ha copiato l'intera opera durante la prigionia tra il 1609 e il 1619 per le sue simpatie cattoliche (tuttavia la sua paternità è stata disputata[1]). Fino alla pubblicazione di Parthenia nel 1612, non era presente in Inghilterra nessun'altra raccolta di pezzi per tastiera di questo tipo; precedentemente, la maggior parte delle raccolte di pezzi per tastiera erano redatti dagli stessi esecutori: esempi sono Will Forster's Virginal Book, Clement Matchett's Virginal Book, e William Tisdale's Virginal Book.
Quest'opera include musica datata tra il 1562 e il 1612 composta da John Bull, William Byrd, William Tisdale, Orlando Gibbons, Giles Farnaby (del quale sono contenuti 51 dei suoi 52 pezzi conosciuti), Martin Peerson, Peter Philips e da Jan Pieterszoon Sweelinck, assieme a tanti altri. Ci sono 297 pezzi distinti (di fatto 298: un pezzo è numerato, ma è assente la partitura. Stranamente, l'edizione Maitland Squire numera il 182 due volte). Come molti manoscritti dell'epoca, i pezzi non erano scritti per uno strumento specifico, e molti hanno una buona resa su tutti gli strumenti dell'epoca, quali il virginale, il clavicembalo, il clavicordo e l'organo da camera. Gran parte di questi pezzi sono molto brevi, come nell'uso dell'epoca, altri invece hanno titoli buffi e memorabili, dei quali vale la pena citare:
Nel 1899, Breitkopf & Härtel pubblicò un'edizione in due volumi (edizione Maitland Squire) con uno stringato commento critico, ripubblicati in seguito da Dover Publications a buon mercato; questa edizione contiene però molti errori, nonostante le revisioni nella seconda edizione. Nel 2020 presso Lyrebird Music è stata pubblicata una nuova edizione in tre volumi a cura di Jon Baxendale e Francis Knights. Un facsimile in microfilm del manoscritto si trova in The music collections of the Cambridge libraries[2]. Musica Britannica nel 2017 ha pubblicato un volume dedicato al manoscritto dal titolo Keyboard Music from Fitzwilliam Manuscripts a cura di Christopher Hogwood e Alan Brown[3].
Gran parte di questa raccolta deve ancora essere registrata; tuttavia, è in corso un'edizione integrale da parte di Francis Knights eseguita su virginale, clavicembalo, clavicordo e organo[4].
Per ogni compositore, viene seguito l'ordine col quale i brani sono organizzati nella raccolta.
Il Fitzwilliam Virginal Book contiene un'altra pavana intitolata Mal Sims, costruita sul medesimo tema musicale; più elaborata di quella adespota (n. 16), è attribuita a Giles Farnaby (n. 281).
J.A. Fuller Maitland, W. Barclay Squire (a cura di), The Fitzwilliam Virginal Book, 2 voll., Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1899; ripubblicato da Dover Publications, New York, 1963.