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seconda bomba atomica statunitense sganciata sul Giappone, sulla città di Nagasaki Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Fat Man (in italiano "grassone", nome che per altro viene usato per indicare genericamente anche le prime bombe basate sul medesimo progetto) fu il criptonimo della bomba Model 1561 (Mk.2).
Fat Man | |
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Riproduzione in scala reale della bomba chiamata "Fat Man" | |
Descrizione | |
Tipo | Bomba atomica aeronautica |
Impiego | Bombardamento strategico contro la città giapponese di Nagasaki |
Impostazione | 1945 |
In servizio | 1945 |
Ritiro dal servizio | 1945 |
Utilizzatore principale | United States Army Air Force |
Peso e dimensioni | |
Peso | 4 545 kg |
Lunghezza | 3,34 m |
Diametro | 1,52 m |
Prestazioni | |
Esplosivo | Plutonio weapons-grade |
The Nuclear Weapon Archive | |
voci di bombe presenti su Wikipedia |
Fu la terza bomba atomica approntata nell'ambito del Progetto Manhattan che, al pari di "Little Boy", trovò anch'essa un'applicazione militare, come secondo e ultimo ordigno nucleare mai adoperato in combattimento, con l'incursione su Nagasaki, al termine del secondo conflitto mondiale.
La Model 1561 Mk.2 era lunga 3,34 metri, con un diametro di 1,52 metri, pesava 4 545 chilogrammi.[1]
Dal punto di vista costruttivo, si trattava di una bomba grosso modo simile a "The Gadget" (l'ordigno di Trinity, testato il 16 luglio 1945).
La sfera di 140 centimetri di diametro intelaiata in dural era racchiusa in un involucro esterno aerodinamico a forma di cocomero (le bombe di questa forma, usate anche nelle esercitazioni di lancio e nelle prove balistiche, venivano chiamate "pumpkin", "zucche", dagli equipaggi) a cui si erano aggiunti ulteriori componenti necessari per il carico, il trasporto, l'armamento e l'uso della bomba sul teatro di battaglia, come fusibili di sicurezza, sistema radar, cardini, coda stabilizzante in alluminio, barometro, orologi, antenna ecc.
Schema della bomba:
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Elenco dei componenti principali della bomba:
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Il 9 agosto 1945 alle 11:02 ora locale la bomba Model 1561 "Fat Man" fu sganciata dal bombardiere B-29 delle United States Army Air Forces denominato "Bockscar" (dello stesso reparto dell'"Enola Gay", il 509º Gruppo Misto) pilotato dal maggiore Charles W. Sweeney sullo stabilimento Mitsubishi della città di Nagasaki in Giappone.
Questa città era in realtà l'obiettivo alternativo; quello primario, la città di Kokura, era infatti coperta dalle nubi. Il dirottamento fu inoltre causato a causa di guasti tecnici relativi ai serbatoi di carburante del velivolo B-29
La bomba esplose a un'altezza di 550 metri sulla città e sviluppò una potenza di 21 chilotoni (88 TJ), una potenza dunque più elevata di quella della bomba "Little Boy" che esplose tre giorni prima su Hiroshima ma, dato che Nagasaki era costruita su un terreno collinare, il numero di morti fu inferiore a quelli prodotti dalla prima bomba.
Tra le 20 000 e le 39 000 persone perirono all'istante per l'esplosione nucleare e si stima che circa 25 000 furono i feriti[3].
Molte migliaia di persone, inoltre, morirono in seguito per le radiazioni.
Gli Stati Uniti d'America produssero un numero ridotto di bombe di tipo "Fat Man" (che nella sua versione definitiva, denominata Mk.3, aveva un potenziale di 19-23 chilotoni) dopo la guerra.
Queste bombe erano infatti molto delicate e non adatte per una lunga conservazione.
Il progetto venne ripreso dalla bomba "Mk.4 Fat Man" che era simile nel principio ma progettata per essere accumulata per lunghi periodi, adatta a un utilizzo anche per non esperti e dotata di un sistema di detonazione molto più sicuro ed efficiente (era basato su 60 punti di implosione rispetto ai 32 della bomba "Fat Man").
Fat Man era una bomba nucleare di tipo "A" (cioè con funzionamento a base del raggiungimento della Massa critica (fisica) per scatenare la fissione nucleare) però diversa dal suo predecessore Little Boy, che era una bomba con funzionamento a "cannone" composto da due blocchi di uranio Uranio-235, uno forato, cavo chiamato proiettile e l'altro di diametro minore denominato bersaglio, che veniva colpito dal "proiettile", in pochi millisecondi la massa critica veniva raggiunta e iniziavano a scatenarsi le reazioni di fissione nucleare. Questo sistema però era poco efficiente, dato che la maggior parte dell'energia sprigionata era involontariamente impiegata a ridividere i due blocchi di uranio.
Fat Man invece impiegava un sistema ad Implosione, cioè, come visto nelle immagini soprastanti l'esplosivo che circondava la sfera cava di Plutonio-239 la faceva implodere e così si raggiungeva la massa critica, e, la sfera di Pu-239 veniva compressa a tal punto da poter autosostenere una reazione a catena, la stessa onda d'urto comprimeva l'iniziatore modulare di neutroni che di fatto faceva scatenare la reazione di fissione liberando dei neutroni che sarebbero andati ad impattare contro la sfera, però per far accadere ciò c'era bisogno di un sistema molto coordinato per far detonare l'esplosivo, che con un ritardo anche di mezzo millisecondo avrebbe reso l'onda d'urto asimmetrica, rendendo così impossibile l'implosione.
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