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Fady
insieme di tabù malgasci / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il termine fady (letteralmente: interdizione) si riferisce nella cultura malgascia a una molteplicità di proibizioni o tabù.[1]
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Persone, luoghi, azioni o oggetti possono essere considerati fady, che variano a seconda della regione del Madagascar considerata.[2] Si crede che i tabù siano imposti da poteri sovrannaturali e siano particolarmente connessi con l'adorazione degli antenati malgasci. Sebbene alcuni possano essere validi a livello nazionale, altri possono essere ristretti a regioni, villaggi o anche singole famiglie. I fady sono parte integrante dell'identità malgascia giocano un ruolo importante nelle formazioni di comunità e identità.[3]
Le proibizioni comuni includono i divieti di indicare tombe, di permettere a donne incinte di mangiare anguille o di descrivere un neonato come brutto. Dei nuovi fady sono creati costantemente e coloro che non li rispettano sono emarginati in quanto considerati impuri ("maloto") e per aver messo in pericolo l'equilibrio spirituale della comunità, indipendentemente se le loro cattive azioni fossero volontarie o meno.[3][4] Agli stranieri che visitano il paese è consigliato di rispettare i fady locali e modificare il proprio comportamento di conseguenza.[5]
I fady hanno una grande importanza anche in altri aspetti della cultura malgascia: il significato letterale della parola malgascia azafady, che in italiano significa "per favore" o "mi scusi" è "possa questo non essere un fady per me".[3]
Alcuni scrittori hanno concepito i fady come simili ai tabù della cultura occidentale, che se non rispettati possono portare all'emarginazione del trasgressore.[6]