Eurobulker IV
nave carboniera naufragata l'8 settembre 2000 e inabissatasi il 3 ottobre successivo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Eurobulker IV è stata una nave carboniera di fabbricazione bulgara. Fu costruita a Varna, in Bulgaria, nel cantiere navale "Georgi Dimitrov" per conto della Compagnia di navigazione georgiana (in russo Грузинского морского пароходства?, Gruzinskogo morskogo parokhodstva – GMP) dell'allora Unione Sovietica, venendo battezzata Khudozhnik Gabashvili, nome che mantenne sino alla sua vendita nel 1996.[1][2][3]
Eurobulker IV | |
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Descrizione generale | |
Tipo | carboniera |
Proprietà | Ilias Shipping Corporation |
Porto di registrazione | ![]() ![]() ![]() |
Identificazione | nominativo int.le ITU:
numero IMO 7728962 |
Cantiere | Georgi Dimitrov, Varna, Bulgaria |
Costruzione n. | 131 |
Varo | 23 settembre 1978 |
Entrata in servizio | marzo 1979 |
Nomi precedenti | Khudozhnik Gabashvili (1979-1996) |
Destino finale | naufragata l'8 settembre 2000; inabissatasi definitivamente il 3 ottobre 2000 |
Caratteristiche generali | |
Stazza lorda | 15.643 tsl |
Portata lorda | 24.285 tpl |
Lunghezza | 185,2 m |
Larghezza | 22,9 m |
Velocità | 16,5 nodi (30,56 km/h) |
Equipaggio | 17 |
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Lunga 185,2 metri e larga 22,9, con 16.000 tonnellate di stazza, fu varata il 23 settembre 1978.
L'8 settembre 2000 la nave, che allora batteva bandiera delle isole Saint Vincent e Grenadine, s'incagliò nelle acque della Sardegna sud-occidentale, al largo di Capo Altano (comune di Portoscuso), su un fondale noto come "Secca Grande", inabissandosi poi il 3 ottobre dello stesso anno.
Al momento dell'incidente la nave era di proprietà della società armatrice greca Ilias Shipping Corporation e trasportava circa 17.000 tonnellate di carbone proveniente dalla Russia e destinate alla centrale elettrica Enel di Portovesme.
I 17 membri dell'equipaggio furono tratti in salvo nel giro di poco tempo. Tra le cause dell'incidente fu appurato un difetto di disponibilità di carte nautiche inerenti alla zona di manovra da parte del comandante ucraino del mercantile, Kostyantin Dyadkov.
Attualmente lo scafo giace abbattuto sul fianco sinistro, a bassa profondità. Gran parte del carico venne recuperato, ma il carburante fuoriuscito dai serbatoi dell'Eurobulker IV causò un pesante inquinamento ambientale che colpì le coste dell'Isola di San Pietro, Portoscuso e Calasetta.