Esercito della bandiera nera
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L'Esercito della bandiera nera, o Bandiere nere, (cinese: 黑旗軍T, Hēi qí JūnP; vietnamita: Quân Cờ Đen/Hắc Kỳ Quân) era un gruppo di banditi reclutati in gran parte fra soldati di etnia zhuang, che nel 1865 attraversarono il confine del Guangxi, in Cina, entrando nel Vietnam settentrionale, allora governato dalla dinastia Nguyễn. È noto soprattutto per i suoi combattimenti contro le forze di invasione francesi, che allora si stavano spostando nel Tonchino. L'Esercito della bandiera nera è così chiamato per la preferenza nell'uso di insegne di comando nere da parte del suo comandante, Liu Yongfu (劉永福T, Liú YǒngfúP, Liu2 Yung3-fu2W; vietnamita: Lưu Vĩnh Phúc)[1].
Esercito della bandiera nera 黑旗軍T, Hēi qí JūnP | |
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Ricostruzione ipotetica di un'insegna di comando dell'Esercito della bandiera nera | |
Descrizione generale | |
Attiva | anni 60 del XIX secolo–1885 |
Nazione | Dinastia Qing (Cina), Dinastia Nguyễn (Vietnam) |
Battaglie/guerre | Spedizione del Tonchino, Guerra franco-cinese |
Comandanti | |
Degni di nota | Liu Yongfu |
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Con l'appoggio delle autorità vietnamite e cinesi, le Bandiere nere si unirono alle forze irregolari vietnamite, riuscendo per un certo periodo ad arginare l'invasione francese oltre il Delta del Fiume Rosso. L'Esercito della bandiera nera fu ufficialmente sciolto nel 1885, in seguito al trattato di Tientsin tra i francesi e i Qing. Tuttavia i suoi resti continuarono per anni a condurre azioni di guerriglia e di brigantaggio contro le autorità coloniali francesi.