figure della mitologia greca / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Eroti?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
MOSTRA TUTTE LE DOMANDE
Gli Eroti (in greco antico:Ἒρωτες?, Èrōtes), adattati in lingua italiana anche come Amori o Amorini, sono un insieme di figure collettivamente associate all'amore divino e alla sessualità, presenti all'interno della poesia e della letteratura[13] e dell'arte classica ed ellenistica[14] fondate sulla mitologia e sulla religione greca. Erotes (eroti) è il plurale di Eros (Ἔρως), questo il dio e la potenza divina del desiderio sessuale[15][16], e dell'amore divino a cui appartiene una ricca letteratura mitologica e teologica.
Tra gli Eroti, oltre a Eros stesso, venivano in genere contati[17]:
Con il termine "Eroti" si indicano anche quei devoti alla divinità di Eros nei suoi centri di culto a Filadelfia e a Pario nella Misia[18].
Nella filosofia neoplatonica di Plotino[19] gli Erotes sono quei due aspetti, o dèmoni, individuali, delle anime degli uomini che corrispondono rispettivamente da una parte a quell'Afrodite intesa come "Anima universale", purissima ed esclusivamente rivolta al Nous (νοῦς) nella cui contemplazione genera l'Eros divino, e dall'altra a quella Afrodite intesa come "Anima del mondo" che invece genera un altro Eros che presiede alle unioni umane.
Gli Eroti, spesso raffigurati nella forma di fanciulli alati, divengono motivo costante dell'arte ellenistica, ma possono anche apparire spesso nell'arte romana in forma di Erotes, Cupido o di Amorini[20] laddove tuttavia:
«Le innumerevoli figurazioni ellenistiche e romane di eroti o amorini (Eros viene chiamato a Roma Amor o Cupido) sono spesso simboli della vicenda del neofita durante l'iniziazione o dell'anima nell'aldilà, vicenda che si collega la favola di Amore e Psiche, narrata da Apuleio nelle Metamorfosi.»
Nella successiva tradizione classica dell'arte occidentale (soprattutto nel barocco e nel rococò), gli Eroti divengono sempre più onnipresenti come motivo decorativo e indistinguibili dalle figure conosciute col nome di putti o amorini[21].