Visse negli Stati Uniti per gran parte della sua vita e pubblicò varie opere di narrativa precorritrici della fantascienza con lo pseudonimo di John Taine.
I suoi lavori di ricerca hanno riguardato soprattutto la teoria dei numeri (serie di Bell) e la combinatoria. Dopo che ci si rese conto che il calcolo umbrale era sostanzialmente equivalente al cosiddetto metodo simbolico di Blissard sviluppato a partire dal 1861, Bell nel 1940 cercò con poco successo di definire il calcolo umbrale su basi logicamente rigorose (la cosa sarebbe riuscita a Gian-Carlo Rota). Egli lavorò molto anche sulle funzioni generatrici, trattandole come serie formali di potenze senza preoccuparsi della loro convergenza. Bell inoltre diede il nome anche a due entità di interesse per la combinatoria, i polinomi di Bell e i numeri di Bell.[1]
Una sua affermazione:
"La matematica, al di sopra della sua applicabilità alle scienze, possiede una luce e una sapienza proprie, e ricompensa largamente ogni essere umano intelligente che arriva a cogliere un raggio di ciò che essa è in sé. Non si tratta della vecchia dottrina dell’arte per l’arte, si tratta dell’arte per l’umanità."
Nei primi anni del 1920, Bell scrisse molti poemi lunghi. Scrisse inoltre alcuni romanzi scientifici, che posero alcune basi per la moderna letteratura fantascientifica. Di tutti i romanzi, al tempo venne pubblicato solo La grande razza (The Purple Sapphire), sotto lo pseudonimo di John Taine, poiché questo tipo di storie non erano viste di buon occhio; in seguito, grazie all'innovazione nel campo delle pubblicazioni fantascientifiche di Hugo Gernsback, le novelle di Bell furono pubblicate sia in libri sia periodicamente su riviste.
Scritti matematici
L'opera più importante di Bell è la raccolta di biografie intitolata Men of Mathematics (I grandi matematici, Rizzoli, 1997)[2] che viene ancora ristampato. Il libro spinse molte persone a iniziare una carriera nel campo della matematica, nonostante molti storici della matematica abbiano sollevato dubbi sull'accuratezza storica di Bell. Ad esempio Bell romanticizzò a tal punto la vita di Évariste Galois che Tony Rothman la descrisse come "pura invenzione, la creazione di una leggenda"[3]. La sua trattazione di Georg Cantor, che riduce le relazioni con suo padre e con Leopold Kronecker a semplici stereotipi, è stata a sua volta fortemente criticata.[4]
L'ultimo libro di Bell, Development of Mathematics (Sviluppi della Matematica) ha riscosso meno successo, ma Constance Reid ha riscontrato in esso meno punti di debolezza rispetto al primo.
Tra le sue opere ricordiamo inoltre The last problem, il libro sull'Ultimo teorema di Fermat, che attirò l'attenzione di Andrew Wiles quando lo lesse all'età di appena 10 anni.
Saggistica
An Arithmetical Theory of Certain Numerical Functions, Seattle Washington, The University, 1915, 50p.
The Cyclotomic Quinary Quintic, Lancaster, Pennsylvania, The New Era Printing Company, 1912, 97p.
Algebraic Arithmetic, New York, American Mathematical Society, 1927, 180p.
Debunking Science, Seattle, University of Washington book store, 1930, 40p.
The Search for Truth, Baltimore, Reynal and Hitchcock, 1934, 279p.
Ristampa: Williams and Wilkins Co, 1935
Man and His Lifebelts, New York, Reynal & Hitchcock, 1938, 340p.
Ristampa: George Allen & Unwin Ltd, 1935, 2nd printing 1946
Ristampa: Kessinger Publishing, 2005
I grandi matematici (Men of Mathematics, New York, Simon and Schuster, 1937), Rizzoli, 1997 - 2010
The Development of Mathematics, New York, McGraw-Hill, 1945, 637p.
Ristampa: New York, McGraw-Hill, 1945
Ristampa: Dover Publications, 1992
La magia dei numeri (The Magic of Numbers, Whittlesey House, 1946), Longanesi, 1949
(dove tradotti, è indicata la prima edizione italiana)
La grande razza (The Purple Sapphire, 1924); traduzione di Roberta Rambelli, in Le Origini (dal 1800 al 1925), Storia della Fantascienza n.1, Libra Editrice, 1980. (testo originale)
La stella di ferro (The Iron Star, 1930); traduzione di Alberto Ravaglioli, Slan. Il meglio della fantascienza n.58, Libra Editrice, 1981
Il flusso del tempo (The Time Stream, 1931); ed. it. Verso i primi giorni del mondo, I Romanzi Travolgenti n.4, Società Editrice Cremona Nuova, 1953
L'uomo che visse nel futuro (Seeds of Life, 1931); traduzione di Patrizio Dalloro [GM], Il Girasole-Biblioteca Economica Mondadori n.6, Arnoldo Mondadori Editore, 1954
Before the Dawn (1934)
The Forbidden Garden (1947)
The Cosmic Geoids and One Other (1949), raccolta di racconti
L'orda di cristallo (The Crystal Horde, 1952); traduzione di Alfonso Censoni, Gli Esploratori dello Spazio. Fantascienza n.6, Editrice Romana Periodici, 1962
G.O.G. 666 (1954)
Racconti
(elenco parziale)
Il catalizzatore finale (The Ultimate Catalyst, 1939); ed. it. come L'ultimo catalizzatore, traduzione di Paola Francioli ed Elena Lante Rospigliosi, in Racconti di fantascienza scritti dagli scienziati, Rizzoli, 1965
Nei paesi anglofoni talora gli viene attribuita erroneamente la paternità della Curva degli errori, chiamata Bell curve, ma solo a causa della sua forma a campana
Al di là del titolo che potrebbe far pensare ad uno scritto maschilista, uno dei capitoli è dedicato ad una delle più importanti donne della matematica del diciannovesimo secolo: Sofia Kovalevskaya
"Genius and Biographers: The Fictionalization of Evariste Galois" di Tony Rothman; American Mathematical Monthly, Vol. 89, No. 2. (Feb., 1982), pp. 84-106; citazione: p. 103. JSTOR URL
Vedi: Ivor Grattan-Guiness: "Towards a Biography of Georg Cantor", Annals of Science, 27 (1971), 345-391
Constance Reid. The Search for E.T. Bell, Also Known as John Taine. Washington, DC, Mathematical Association of America, 1993, ISBN 0-88385-508-9, x, 372p.