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Epatite E
forma di epatite virale autolimitante, che ha un periodo di incubazione di sei settimane / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'epatite E è un'infiammazione del fegato causata dall'infezione dal virus dell'epatite E.[1] È una delle cinque epatiti virali maggiori che colpiscono l'uomo: A, B, C, D ed E. Il virus dell'epatite E (HEV) è un virus icosaedrico a RNA a singolo filamento positivo, privo di envelope; HEV è caratterizzato da una via di trasmissione fecale-orale.[2][3] L'infezione di questo virus è stata documentata per la prima volta nel 1955 durante un'epidemia avvenuta a Nuova Delhi, in India.[4] Un vaccino (HEV 239) è stato approvato in Cina.[5]
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Epatite virale E | |
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Specialità | infettivologia e ostetricia e ginecologia |
Eziologia | Hepatitis E virus |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 070.4 |
ICD-10 | B17.2 |
MeSH | D016751 |
eMedicine | 178140 |
Sebbene l'epatite E spesso causi un'infezione acuta e autolimitante (l'infezione virale è temporanea e l'individuo guarisce) con bassi tassi di mortalità nel mondo occidentale, presenta un alto rischio di sviluppare un'epatite cronica nelle persone con un sistema immunitario indebolito con più alti tassi di mortalità. Coloro che si sono sottoposti a un trapianto d'organo e che quindi hanno assunto farmaci per indebolire il sistema immunitario e quindi prevenire il rigetto sono ritenuti gli individui principalmente a rischio di incorrere nell'epatite cronica E.[6]
Clinicamente la condizione è paragonabile all'epatite A, ma nelle persone in gravidanza assume una forma spesso più grave ed è talvolta associata a una sindrome clinica chiamata insufficienza epatica fulminante. Le persone incinte, in particolare quelle al terzo trimestre, hanno un tasso di mortalità più elevato di circa il 20%.[7] Nel 2013 l'infezione da epatite E ha interessato circa 28 milioni di persone.[8]