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Entra nel petto mio, e spira tue
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Entra nel petto mio, e spira tue è il 19° verso del I canto del Paradiso di Dante. Introduce la terzina (Paradiso, vv. 19-21)
«Entra nel petto mio, e spira tue
sì come quando Marsia traesti
dalla vagina delle membra sue.»
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Per rappresentare la materia del Paradiso occorrono virtù poetiche sovrumane e pertanto il poeta invoca il dio Apollo (naturalmente come personificazione dello Spirito Santo)[1]: «entra nel mio petto e spira tu» (tue, con la e epitetica) in me un canto altissimo come quello con il quale vincesti Marsia nella gara musicale che gli costò la vita.