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politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Enrico Gherghetta (Fiume, 26 marzo 1957) è un politico italiano, presidente della Provincia di Gorizia dal 2006 al 2016.
Enrico Gherghetta | |
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Presidente della Provincia di Gorizia | |
Durata mandato | 12 giugno 2006 – 1º dicembre 2016 |
Predecessore | Giorgio Brandolin |
Successore | Pierpaolo Martina (commissario liquidatore) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2007) In precedenza: PCI (fino al 1991) PDS (1991-1998) DS (1998-2007) |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Università | Università degli Studi di Trieste |
Professione | Tecnico progettista |
Residente a Monfalcone, proviene da una famiglia operaia con una lunga tradizione di sinistra. A sedici anni lavora in fabbrica, conosce la politica attiva e il mondo del lavoro. Si diploma alle scuole serali come Perito Elettrotecnico lavorando poi come tecnico progettista dell'Enel. Ha studiato “Lettere a indirizzo storico” all'Università degli Studi di Trieste, interrompendo gli studi dopo dieci esami. Si è in seguito laureato in Scienze politiche nel medesimo ateneo nel 2021.[1]
Ha pubblica il libro “Isontino: il sogno, le scelte - Contributo del centrosinistra isontino" e “Una città regione - Perché le città metropolitane sono dannose e inutili".
Giovanissimo si iscrive all'allora PCI, passa al PDS e diventa segretario provinciale dei DS nel 1999.
Viene eletto consigliere comunale a Monfalcone e nel 1997 viene eletto consigliere provinciale alla Provincia di Gorizia dando poi le dimissioni nel giugno del 1998 quando risulta eletto consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, incarico che manterrà fino al 2008[2][3].
Eletto Presidente della provincia nel turno elettorale del 2006[4] (al termine del ballottaggio del 23 e 24 aprile), ha raccolto il 58,86% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centrosinistra formata da L'Ulivo, Partito della Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi, Italia dei Valori, Partito dei Comunisti Italiani e Partito Pensionati.
Per la seconda volta è stato eletto Presidente della provincia al primo turno nel 2011[5], raccogliendo il 52,81% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centrosinistra, formata da Partito Democratico, Di Pietro Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà e Rifondazione Comunisti Italiani e rimanendo in carica fino al 2016, anno della soppressione delle provincie in Friuli Venezia Giulia (L.R. 26/2014) a cui si è fortemente opposto[6][7][8].
È stato consigliere comunale a San Pier d'Isonzo dal 2021 al 2023 per il PD.[9]
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