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Enūma eliš
poema mitico / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'Enūma eliš (in italiano "Quando in alto"[1]; in cuneiforme accadico: 𒂊𒉡𒈠𒂊𒇺) è un poema teogonico e cosmogonico, in lingua accadica, appartenente alla tradizione religiosa babilonese, che tratta in particolar modo del mito della creazione, la teomachia che diede origine al mondo come lo conosciamo, e le imprese del dio Marduk[2], divinità poliade della città di Babilonia (Babylōnía, greco antico; in accadico Bābilāni, da Bāb-ili che rende l'antico nome sumerico KA2.DINGIR.RA, col significato di "Porta del Dio"[3], la città amorrea fondata nel XIX secolo a.C.).
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L'Enūma eliš veniva recitato, o forse cantato,[4] durante l'Akītu (in sumerico: A2.KI.TI, cuneiforme 𒀉𒆠𒋾, col significato di "forza che fa rivivere il mondo"[5]; nome sumerico della festività, anche Zagmuk), la festa di inizio del nuovo anno di Babilonia, segnatamente il quarto giorno degli undici prescritti, nel mese di Nisān (Nissanu)[6][7][8].