Mérida (Spagna)
città della Spagna, capitale dell'Estremadura Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Mérida (in estremegno Méria) è un comune spagnolo di 59.352 abitanti capoluogo della comunità autonoma dell'Estremadura. Per popolazione è la terza città della regione dopo Cáceres e Badajoz.
Mérida comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Spagna |
Comunità autonoma | Estremadura |
Provincia | Badajoz |
Amministrazione | |
Alcalde | Antonio Rodríguez Osuna (PSOE) dall'11-6-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 38°54′00″N 6°19′59.88″W |
Altitudine | 217 m s.l.m. |
Superficie | 865,6 km² |
Abitanti | 59 352 (2018) |
Densità | 68,57 ab./km² |
Comuni confinanti | Aceuchal, Alange, Alcuéscar (CC), Aljucén, Almendralejo, Arroyo de San Serván, Arroyomolinos (CC), Badajoz, Cáceres (CC), Calamonte, Carmonita, El Carrascalejo, Cordobilla de Lácara, Don Álvaro, Esparragalejo, La Garrovilla, Guareña, Lobón, Mirandilla, Montánchez (CC), Montijo, La Nava de Santiago, La Roca de la Sierra, San Pedro de Mérida, Santa Amalia, Solana de los Barros, Torremayor, Torremejía, Trujillanos, Valverde de Mérida, Villagonzalo, La Zarza |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 06800 |
Prefisso | (+34)9243 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INE | 06083 |
Targa | EX |
Nome abitanti | Emeritensi |
Patrono | Eulalia di Mérida |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Complesso archeologico di Mérida | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (iii) (iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1993 |
Scheda UNESCO | (EN) Archaeological Ensemble of Mérida (FR) Scheda |
È posta sulla riva destra della Guadiana a 217 metri s.l.m. ed è una delle città della Spagna più ricche di monumenti romani, tanto da essere chiamata la Roma spagnola. Dista 60 km da Badajoz e 70 da Cáceres.
La sua economia è fondata in parte sull'agricoltura, in parte sull'industria e sui servizi e sul turismo grazie al patrimonio monumentale di cui è dotata e alle varie manifestazioni organizzate. Mérida è sede vescovile e universitaria.
La città fu fondata come colonia dai soldati veterani (gli emeriti) di Augusto delle legioni V Alaudae e X Gemina, da cui deriva il nome di Augusta Emerita, nel 25 a.C. e fu costruita in gran parte da Marco Vipsanio Agrippa, amico e genero dell'imperatore. La nuova città iniziò subito un periodo di grande splendore così da divenire negli ultimi anni del regno di Augusto una delle più importanti città di tutto l'Impero. Era situata sulla cosiddetta via de la Plata ("via dell'argento")[1], che univa la Cantabria alla Betica.
Capitale della Lusitania e importante centro culturale, economico e militare, si dotò di un grande teatro, di un anfiteatro e di un circo. Con la decadenza dell'impero e la calata dei popoli germanici decadde e subì le devastazioni degli Alani nel 409 e dei Suebi nel 439. Fu poi occupata stabilmente dai Visigoti che ne fecero la capitale di un loro piccolo regno nei secoli VI e VII. Nel III secolo si diffuse il cristianesimo e a questo periodo risale il martirio di santa Eulalia di Mérida che venne venerata come patrona della città diventando anche sede di una delle arcidiocesi più importanti di Spagna, poi però soppressa durante l'occupazione islamica.
Nel 713 fu conquistata dall'esercito arabo guidato da un non meglio identificato Muza (sicuramente Mūsā). Gli Arabi utilizzarono parte dei materiali degli edifici romani ormai in rovina e costruirono l'Alcazaba e le loro abitazioni.
Nel 1230 le truppe cristiane di Alfonso IX di León riconquistarono la città, che diventò sede del Priorato nullius de San Marcos de León dell'Ordine di Santiago. Con l'unificazione dei regni di Aragona e Castiglia e l'ascesa al trono dei Re cattolici cominciò per Mérida il recupero dopo il periodo arabo.
All'inizio del XIX secolo l'invasione napoleonica arrecò molti danni in tutta l'Estremadura e diversi monumenti di Mérida furono distrutti.
Nel 1873 la giurisdizione ecclesiastica passò dall'ordine di Santiago alla diocesi di Badajoz (divenuta oggi l'arcidiocesi di Mérida-Badajoz in ricordo dell'antica sede arcivescovile anche se la Curia è a Badajoz).
Successivamente, divenuta un nodo ferroviario, la città si industrializzò e aumentò la sua popolazione. Nel 1993 venne dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità sotto la denominazione Insieme archeologico di Mérida.
Lo stemma è uno scudo ritondato di rosso, alla porta romana della città d'oro, le mura con merli a forma di T, con due porte ad arco aperte del campo, tra due alte torri rotonde, merlate e ognuna finestrata di due in fascia con finestre ad arco aperte dello stesso; tra le torri si trova un arco coronato da sette merli a forma di T. Sopra le porte la scritta AUGUSTA EMERITA su due linee. Lo scudo è coronato dalla corona reale spagnola aperta.
La bandiera è un drappo rettangolare, di proporzioni 2/3, di rosso, caricato al centro della Porta romana della città come nello stemma sopra descritto.
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