Elena Lucrezia Corner
erudita italiana, prima donna ad ottenere un dottorato / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Elena Lucrezia Corner Piscopia, (pronuncia: Cornèr Piscòpia), col cognome italianizzato spesso in Cornaro (Venezia, 5 giugno 1646 – Padova, 26 luglio 1684), è stata un'erudita e filosofa italiana, ricordata da alcune fonti come la prima donna a ottenere una laurea al mondo[1][2]. Secondo varie altre fonti, però, altre donne hanno ottenuto una laurea in epoche precedenti a Elena Corner. Tra le più note Bettisia Gozzadini, dottoressa in diritto canonico a Bologna nel 1236[3], Costanza Calenda, dottoressa in medicina a Napoli nel 1422[4], Isabella Losa, dottoressa in teologia a Cordova nel XVI secolo e Juliana Morell, suora dominicana dottorata nel 1608 ad Avignone.[5][6]
Figlia di un nobile della Repubblica di Venezia che ne favorì in tutti i modi l'educazione, a diciannove anni prese i voti come oblata benedettina, proseguendo gli studi di filosofia, teologia, greco, latino, ebraico e spagnolo. Ormai nota agli studiosi del tempo, a partire dal 1669 fu accolta in alcune delle principali accademie dell'epoca. Quando il padre chiese che la figlia potesse laurearsi in teologia all'Università di Padova, il cardinale Gregorio Barbarigo si oppose duramente, in quanto riteneva "uno sproposito" che una donna potesse diventare "dottoressa", perché avrebbe significato «renderci ridicoli a tutto il mondo».[7]
Nel 1678, a 32 anni, ottenne finalmente la laurea, conseguita però in filosofia e non in teologia, come avrebbe voluto. Non poté, in quanto donna, esercitare l'insegnamento. Questo traguardo non rappresentò una spinta alla parità del diritto allo studio per le donne; si sarebbe dovuto aspettare fino al 1732 per la laurea in Italia di un'altra donna, la fisica bolognese Laura Bassi.[8]