![cover image](https://wikiwandv2-19431.kxcdn.com/_next/image?url=https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/53/Alepporabbiwithsecretary.jpg/640px-Alepporabbiwithsecretary.jpg&w=640&q=50)
Ebrei siriani
gruppo etnico / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Gli ebrei siriani (in arabo يهود سوريون?) costituiscono un'antica comunità originaria da quella che è oggi la Repubblica araba di Siria. Gli ebrei siriani traggono le loro origini principalmente da due gruppi distinti: il primo è costituito dalle comunità che abitavano l'antica Siria fin dai tempi antichi, noti come gli "ebrei musta'arabi" e classificati come mizrahì, mentre il secondo trae origine dagli ebrei sefarditi, giunti dalla penisola iberica, dalla quale furono espulsi in seguito al decreto di Alhambra del 1492.
![Thumb image](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/53/Alepporabbiwithsecretary.jpg/320px-Alepporabbiwithsecretary.jpg)
Le principali comunità ebraiche siriane erano concentrate nelle città di Aleppo, Damasco e al-Qamishli. A partire dalla prima metà del XX secolo gli ebrei siriani cominciarono a emigrare in massa verso Stati Uniti d'America, America Latina e Israele. Coloro che rimasero in patria emigrarono soprattutto dopo il 1973, in parte grazie agli sforzi di Judith Feld Carr, che sostenne di aver aiutato 3228 ebrei a emigrare, L'emigrazione ebraica venne legalizzata dal governo siriano nel 1992.[1] Secondo il San Diego Jewish Journal negli anni 2000 rimanevano poche decine di ebrei in Siria, concentrati a Damasco. Nel XXI secolo la più grande comunità ebraica siriana del mondo ha sede nel quartiere di Brooklyn a New York ed è stimata a 75000 persone.[2]