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regista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Domenico Gaido (Torino, 1875 – Roma, 1950) è stato un regista, sceneggiatore e costumista italiano.
Diplomato presso l’Accademia Albertina di Torino si fece apprezzare per la realizzazione di manifesti teatrali e pubblicitari[1].
Il primo contatto con il cinema avvenne per la sceneggiatura di Enrico di Lusignac (1910) per la Unitas di Torino[2]. In seguito gli impegni cinematografici si intensificarono con la realizzazione delle scene di Jone o Gli ultimi giorni di Pompei (1913) e di Spartaco (1913). Nel 1914 le prime regie: La sfera della morte e Salambò. Nel 1920, in prossimità del sesto centenario della morte di Dante Alighieri, l’incarico di realizzare Dante nella vita e nei tempi suoi, ma uscito nel 1923. Nel 1921 il film a episodi Il ponte dei Sospiri, a cui fece seguito nel 1924 La congiura di San Marco, entrambi ispirati ai romanzi di Michel Zevaco di ambientazione storica.
Terminata l’esperienza del cinema muto continuò l’attività di costumista per il Teatro dell'Opera di Roma[3], poi dal 1940 di nuovo nell’industria cinematografica, sempre come costumista.
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