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Dmitrij Demuškin
politico russo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Dmitrij Nikolaevič Demuškin (Mosca, 7 maggio 1979) è un politico russo, capo del consiglio nazionale supremo dell'associazione "Russkie".[1][2][3] È presidente del comitato organizzatore del Partito nazionalista[4][5][6] e delle organizzazioni neonaziste "Slavic Union" e "Forza slava", ora bandite con l'accusa di estremismo. È fra i principali organizzatori del corteo annuale chiamato Marcia Russa, al quale partecipano organizzazioni di matrice neonazista e xenofoba.[7]
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Il 13 maggio 2019 è stato nominato capo ad interim dell'amministrazione dell'insediamento rurale di Barvichinskoe, distretto di Odintsovo, regione di Mosca.[3]
Non ha espresso pubblicamente una posizione sul conflitto armato nel Donbass, ma ha considerato errate le azioni delle autorità russe, poiché in realtà hanno solo rafforzato il sentimento anti-russo in Ucraina.
Nel 2022, Demuškin ha condannato l'invasione russa dell'Ucraina e ne ha chiesto la fine. Nel novembre 2022 sono stati redatti due protocolli contro Demuškin sulla diffusione di "fake sull'esercito russo". Poco prima, il suo appartamento è stato perquisito e il suo telefono è stato confiscato. L'avvocato di Demuškin collega la persecuzione con le attività giornalistiche del politico. Dal 2023 collabora con il Corpo Volontario Russo.[senza fonte]