Discorso del Gazimestan
allocuzione del giugno 1989 tenuta da Slobodan Milošević / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il discorso del Gazimestan è un'allocuzione pronunciata il 28 giugno 1989 da Slobodan Milošević, allora presidente della Repubblica Socialista di Serbia. È stato l'evento centrale della giornata dedicata alla celebrazione del seicentesimo anniversario della battaglia della Piana dei Merli (1389, nota anche come battaglia del Kosovo), la sconfitta patita dal regno serbo medioevale ad opera dell'Impero Ottomano che ha inaugurato i quasi cinquecento anni di dominio della Sublime Porta sul territorio serbo.
Il discorso fu rivolto ad una folla enorme[1][2], raccolta di fronte al monumento del Gazimestan, eretto nel 1953 non lontano dal Campo dei Merli dove, nel 1389, fu combattuta la battaglia. Venne tenuto in un contesto di montanti tensione etniche tra serbi e albanesi del Kosovo nonché di crescenti scontri politici tra la Serbia e le altre Repubbliche costituenti la Jugoslavia Socialista, conseguenza della rivoluzione antiburocratica lanciata negli anni precedenti dallo stesso Milošević.
Il discorso è diventato immediatamente famoso a seguito di un riferimento, fatto da Milošević, al rischio di un futuro "scontro armato" in difesa dell'identità nazionale della Serbia. Nonostante la risonanza ottenuta, all'interno dell'allocuzione la frase è presentata in un contesto molto più sfumato: "Sei secoli dopo, adesso, noi veniamo nuovamente impegnati in battaglie e dobbiamo affrontare battaglie. Non sono battaglie armate, benché queste non si possano ancora escludere." ("Opet smo pred bitkama i u bitkama. One nisu oružane, mada ni takve još nisu isključene")[3]. Molti commentatori hanno riportato questo passo del discorso come un presagio del prossimo collasso della Jugoslavia e delle sanguinose Guerre Jugoslave.
Milošević ha sempre sostenuto che le sue frasi fossero state male interpretate.[4]