Dark earth
termine archeologico per un tipo di suolo che definisce un orizzonte archeologico (profondo fino a un metro), il cui colore scuro, dovuto ad abbondanza di materia organica, compreso carbone di legna, indica la presenza lunga di un insediamento umano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Dark earth in archeologia è un orizzonte archeologico, che può raggiungere fino ad un metro di spessore, che indica un insediamento prolungato. Il materiale è ricco di sostanze organiche, incluso il carbone, che gli conferisce il caratteristico colore scuro; può contenere anche frammenti di ceramica, piastrelle, ossa di animali e altri manufatti. Il terreno è quindi arricchito con i resti fuligginosi dei tetti di paglia delle case senza camini e con altri materiali di scarto. In alcune zone sembra conferire al terreno una maggiore fertilità.
La dark earth di Londra era originariamente chiamata “terra nera“dagli archeologi. È stata ribattezzata "terra oscura" a causa della confusione con il chernozem (terreni di terra nera in Russia), il cui colore tradizionalmente scuro si pensa derivi dall’humus, invece che dalla fuliggine, benché l'opinione non sia universalmente condivisa.[1][2][3][4]