Danegeld
tributo storicamente versato agli incursori vichinghi / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il danegeld (/ˈdeɪn.ɡɛld/) era un tributo, o le tasse imposte per raccogliere un tributo, pagato a potenziali invasori vichinghi (o danesi), per evitare che invadessero una terra. Infatti, il termine, dall'unione di dane, "danese" e geld, "tributo", significa appunto "tributo danese".[1]
Il termine danegeld non apparve fino all'inizio del XII secolo giacché lo si indicava genericamente come geld o gafol, ossia tributo. Frequente il suo uso in senso figurato per indicare ogni pagamento coercitivo in denaro o in natura.
Sebbene tale tributo, o tributi simili, fossero inizialmente imposti nel IX secolo in Francia,[2] esso interessò principalmente l'Inghilterra.
Ne fu soggetto il re inglese Ethelred II nel 991, per continuare ad intervalli fino alla conquista finale del trono inglese da parte del re danese, Canuto il Grande, nel 1016. Nonostante la cessazione della motivazione di tale pagamento (evitare l'invasione dei danesi), proseguì la relativa raccolta delle imposte da parte del nuovo sovrano, quindi come una sorta di tassa sulla proprietà terriera[3].
Spesso per Danegeld si intende anche l'Heregeld, la tassa annuale pagata ai mercenari danesi (Thingmen) a partire dal 1012 fino 1042[4]-1051[5], nonché il riscatto per la liberazione degli ostaggi in seguito alla capitolazione di Londra nel 1013, conquistata dalle truppe di Sweyn I Barbaforcuta, re di Danimarca e di Norvegia.