Dancheong
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Dancheong (단청?) è un metodo coreano di pittura e decorazione del legno presente su artefatti, sculture e, soprattutto, edifici tradizionali.[1] Il termine significa letteralmente "cinabro e blu-verde" in coreano,[2] talvolta tradotto anche come "rosso e blu" in inglese,[3][4][5] ed è un riferimento ai colori protagonisti di questa tecnica.
La pittura tradizionale coreana si basa su cinque colori dal significato simbolico (obangsaek): blu, bianco, rosso, nero e giallo, che rappresentano rispettivamente i cinque punti cardinali (est, ovest, sud, nord e centro) e gli elementi legno, metallo, fuoco, acqua e terra secondo la filosofia cinese dei cinque elementi e dello yin e yang.[3][6] La tecnica dancheong veniva usata principalmente a fini decorativi e simbolici, ma aveva anche lo scopo pratico di proteggere il legno facilmente esposto a fattori esterni quali pioggia, vento, insetti e temperature e prolungarne la longevità evitando crepe e rotture. Il dancheong compensava le limitazioni del legno e ne copriva le superfici ruvide e imperfette con uno strato protettivo.[3][7][8][9] Applicare la tecnica dancheong sulle superfici richiedeva abilità e allenamento e gli artigiani che vi si dedicavano erano chiamati dancheongjang (단청장?). I dancheongjang sono considerati tesoro nazionale in Corea del Sud e sono ritenuti parte del National Intangible Cultural Heritage dall'Amministrazione per l'eredità culturale (CHA).[1]
Secondo scritti risalenti al periodo dei Tre regni fino all'epoca Joseon, questo stile era riservato quasi solamente a edifici pubblici o di alto rango come palazzi reali, templi buddhisti, edifici governativi e scuole confuciane, ed era suddiviso a seconda dello specifico scopo dell'edificio. La pittura ornamentale scelta per un edificio indicava quindi la sua funzione pratica e la sua posizione all'interno della gerarchia sociale e architettonica, distinguendolo dalle altre strutture.[9]