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specie di uccello Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La ghiandaia violacea (Cyanocorax violaceus du Bus de Gisignies, 1847) è un uccello passeriforme della famiglia dei corvidi[2].
Il nome scientifico della specie, violaceus, è un chiaro riferimento alla colorazione di questi uccelli: il loro nome comune altro non è che la traduzione di quello scientifico.
Misura 33-37 cm di lunghezza, per 262 g di peso[3].
Si tratta di uccelli dall'aspetto tozzo e robusto, con grossa testa ovale e allungata, becco forte e conico dall'estremità lievemente adunca, grandi occhi, lunghe ali digitate, coda piuttosto allungata e forti zampe artigliate. Nel complesso, questi uccelli ricordano delle gazze, sebbene siano più tozzi e massicci ed in particolare la loro testa somigli a quella dei corvi veri e propri.
Il piumaggio si presenta di colore grigio-azzurro su nuca e spalle, nonché su ventre e fianchi (dove è più scuro ed assume sfumature color cannella): dorso, ali e coda sono di color cobalto, mentre il petto è grigio-bluastro. Fronte, vertice, faccia e gola sono di colore nero, orlato di bianco-grigiastro che sfuma nel grigio-azzurro del resto del piumaggio: nell'area grigia ventrale e dorsale sono presenti dei vaghi riflessi violacei, ai quali l'animale deve sia il nome comune che il nome scientifico.
Il becco e le zampe sono di colore nero lucido, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro.
La ghiandaia violacea è un uccello diurno, dalle abitudini moderatamente sociali, che vive in coppie o in gruppetti a base familiare, composti in genere da una coppia riproduttrice e dai suoi figli di una o due covate precedenti: questi uccelli passano la maggior parte del tempo nella canopia (sopra i 18 m d'altezza[3]) alla ricerca di cibo.
Questi uccelli sono piuttosto aggressivi, essendo soliti scacciare con veemenza eventuali intrusi conspecifici o altri animali considerati un pericolo per lo stormo.
Il repertorio vocale di questi uccelli, che pure sono piuttosto rumorosi, appare piuttosto limitato e monotono: i richiami della ghiandaia violacea consistono infatti in un fischio esplosivo e digradante, emesso con intensità ed asprezza differente in base alla situazione.
Si tratta di uccelli onnivori, che si nutrono in misura pressoché uguale di cibo di origine animale (insetti, invertebrati, larve, piccoli vertebrati come topolini, lucertole e anfibi, nonché uova e nidiacei) che vegetale (bacche, frutta matura, granaglie).
Si tratta di uccelli monogami, le cui coppie (a differenza di quanto osservabile in molte specie di ghiandaie americane) sembrano nidificare in solitudine.
La stagione riproduttiva non è stata identificata con precisione: gli esemplari del nord dell'areale depongono già ai primi di aprile, mentre negli llanos la deposizione sembra non avvenire prima del mese di luglio[3].
I due sessi collaborano sia nella costruzione del nido (una struttura a coppa con piattaforma circostante, formato da rametti intrecciati e foderato internamente con fibre vegetali) che nella cova (con la femmina che si occupa dell'incubazione, mentre il maschio i occupa di tenere a bada i dintorni e di reperire il cibo per sé e per la compagna) e nell'allevamento dei nidiacei, i quali, ciechi ed implumi alla schiusa, s'involano a circa tre settimane di vita e rimangono coi genitori ancora per alcuni mesi prima di disperdersi.
La ghiandaia violacea è diffusa in America Meridionale, occupando un areale piuttosto ampio che comprende la porzione nord-occidentale del continente, estendendosi dal delta dell'Orinoco e dal sud-ovest della Guyana a sud attraverso l'Amazzonia brasiliana fino al nord della Bolivia (dipartimenti di Pando e La Paz), e ad ovest fino alle pendici orientali delle Ande di Colombia, Ecuador e Perù.
Si tratta di uccelli residenti nel proprio areale.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dai margini della foresta pluviale tropicale, con predilezione per le aree di ricrescita secondaria e da quelle con presenza di radure aperte, fra i 500 ed i 1400 m di quota[3].
Se ne riconoscono due sottospecie[2]:
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