Cronica di notar Giacomo
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La cronica di Notaro Giacomo è un'opera cronachistica di autore anonimo, che, in origine, era conosciuta solo da diverse citazioni di un autore seicentesco, Camillo Tutini, autore del libro Dell'origine e fundazione de' seggi di Napoli.
La cronaca è divenuta pienamente fruibile solo dopo la sua "riscoperta" ottocentesca grazie a Paolo Garzilli, che la rinvenne tra i codici della Real Biblioteca brancacciana di Sant'Angelo a Nilo, in un manoscritto di 178 carte, recante indicazione Scanzia 2 let. D. num. 32. Il riconoscimento del suo contenuto come la Cronica di Notar Giacomo nominata dal Tutini si deve a un passo in cui egli si nomina «Notaro Iacobo».
Il codice manoscritto è conservato attualmente presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III (Ms. Bracacciano II.F.6), confluitovi insieme a tutti i fondi della biblioteca Brancacciana. Il ms. Brancacciano è un manoscritto autografo: cancellature, inserimenti, note a margine mostrano che la cronaca sia un lavoro in corso, incompiuto, aperto a modifiche e integrazioni[1].