la benda di lino bianco che il vescovo lega intorno alle mani del sacerdote il giorno della sua ordinazione presbiterale dopo l'unzione con il crisma;
la tela cerata che si stende sull'altare dopo la sua consacrazione.[1]
Prima della riforma liturgica con il termine crismale si intendeva anche:
la benda di lino o di seta, spesso ornata da una croce, che cingeva la fronte del cresimato dopo l'unzione col crisma;[1][2]
la benda di lino con la quale veniva cinta la fronte e anche le mani del neovescovo, dopo l'unzione con il crisma, il giorno della sua consacrazione episcopale;
il panno con cui era avvolto il battezzato al posto dell’antica veste bianca oppure la pezzuola di lino bianco che veniva posta sulla testa del battezzato dopo l'unzione con il crisma, spesso sostituita da una cuffietta battesimale;[3]
Aldo Gabrielli, Lemma "Crismale", in Il grande italiano 2008. Vocabolario della lingua italiana., Padova, Hoepli (La Biblioteca di Repubblica-l'Espresso), 1º agosto 2007.