Costantino VII Porfirogenito
imperatore, scrittore e studioso bizantino / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Costantino VII Porfirogenito?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Costantino VII Flavio, detto il Porfirogenito (in greco medievale: Κωνσταντῖνος Ζ΄ Φλάβιος Πορφυρογέννητος, Kōnstantinos VII Flāvios Porphyrogennētos; Costantinopoli, 18 maggio 905[1] – Costantinopoli, 9 novembre 959), è stato un sovrano, scrittore e studioso bizantino, formalmente Basileus dei Romei dal 9 giugno 911 al 12 maggio 912 e poi dal 6 giugno 913 fino alla sua morte[2].
Costantino VII Porfirogenito | |
---|---|
Cristo incorona Costantino VII, avorio del 945, Museo Puškin delle belle arti | |
Basileus dei Romei | |
In carica | 6 giugno 913 – 9 novembre 959 |
Incoronazione | 9 giugno 911, Basilica di Santa Sofia (come co-imperatore) |
Predecessore | Alessandro |
Successore | Romano II |
Nome completo | Kōnstantinos VII Flāvios Porphyrogennētos |
Nascita | Costantinopoli, 18 maggio 905[1] |
Morte | Costantinopoli, 9 novembre 959 (54 anni) |
Dinastia | Macedoni |
Padre | Leone VI il Saggio |
Madre | Zoe Carbonopsina |
Consorte | Elena Lecapena |
Figli | Leone Romano II Teodora Teofano Zoe Agata Anna |
Religione | Cristianesimo |
Colto e intelligente, si disinteressò per gran parte della propria vita delle questioni politiche, lasciando l'effettivo potere imperiale nelle mani dei suoi reggenti e co-imperatori, per poi riappropriarsene solo dopo oltre trent'anni dalla formale ascesa al trono[3]. Benché sovrano debole e facilmente influenzabile nelle questioni militari e governative, di cui si occupava solo in maniera puramente teorica, sotto il suo regno si ebbe una crescita culturale senza precedenti, alimentata dalla sua passione per la scrittura e per lo studio[3]. Fecondo autore, redasse almeno due saggi sull'amministrazione imperiale e sul cerimoniale bizantino, commissionandone molti altri e facendo redigere con zelo nuove edizioni dei capolavori della storiografia classica[4]. Tuttavia, nonostante la sua apparentemente poco rilevante attività politico-militare, affidando la gestione ed il comando delle armate a valenti generali diede una spinta decisiva alla grande restaurazione bizantina in Anatolia e nei Balcani, completata da suo nipote Basilio II[5].