Loading AI tools
componimento poetico di Giovanni Pascoli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'inno studentesco Corda Fratres (frase latina il cui significato è "Cuori fratelli") è un carme, in strofe alcaica[1], composto da Giovanni Pascoli nel 1898.
Corda Fratres | |
---|---|
La prima cartolina postale della Corda Fratres, nel 1897 | |
Autore | Giovanni Pascoli |
1ª ed. originale | 1898 |
Genere | poesia |
Lingua originale | latino |
La composizione poetica è considerata l'inno ufficiale della Fédération internationale des étudiants (meglio nota con il nome di Corda Fratres, titolo dell'inno), associazione internazionale di fratellanza studentesca ideata dal torinese Efisio Giglio-Tos, la cui fondazione ufficiale ebbe luogo in quello stesso anno 1898. Dell'associazione studentesca, l'inno rifletteva la visione irenica di una fratellanza universale e transnazionale che sarebbe naufragata 15 anni dopo, travolta dai rivolgimenti della Grande guerra e dal richiamo esercitato dai rigurgiti nazionalisti e interventisti che spinsero gli studenti alla defezione dagli ideali e all'adesione alle Union sacrée patriottiche.
L'inno fu composto a Messina il 21 novembre 1898, in un'epoca in cui Pascoli era professore di latino nella locale università[2], e fu pubblicato sulla «Rivista Internazionale» il 20 febbraio 1902[3].
Al pari del celebre inno goliardico Gaudeamus igitur, è stato redatto in latino, all'epoca lingua utilizzata in ambito scientifico e molto diffusa in ambito universitario internazionale.
L'inno non è mai stato messo in musica. All'inizio, s'era impegnato a farlo Pietro Mascagni, ma l'intento promesso non si è mai tradotto in realtà[4].
Il testo originale dell'inno in latino è il seguente[5]:
Utcumque dulcis limina patriae
solo exsulantes corpore liquimus
miramur ignotis in oris
nota diu bene corda, fratres.
Qui cum sciamus bella parentibus
pugnata, «Signum dicite» dicimus
utrique: «Pax» et «Lux» utrimque
corda sonant et «Havete, fratres».
Nos terra, sacris, aequore, legibus
divisa pubes absumus, adsumus
non ora nec linguam genusve
consimiles, nisi corda fratres.
Ne esiste una versione italiana, che può considerarsi autentica in quanto frutto di una traduzione originale licenziata dallo stesso Giovanni Pascoli, ritrovata da Adolfo Gandiglio tra le carte relitte del poeta dopo la morte dell'autore[5][6], il cui testo italiano si riporta di seguito:
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.