Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare
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Nel diritto internazionale la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, o UNCLOS (acronimo del nome in inglese United Nations Convention on the Law of the Sea)[2] è un trattato internazionale che definisce i Diritti e le responsabilità degli Stati nell'utilizzo dei mari e degli oceani, definendo linee guida che regolano le trattative, l'ambiente e la gestione delle risorse naturali.
Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare | |
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Paesi che hanno ratificato il trattato Paesi UE che hanno ratificato il trattato Paesi firmatari Paesi estranei all'accordo | |
Firma | 10 dicembre 1982 |
Luogo | Montego Bay, Giamaica |
Efficacia | 16 novembre 1994 |
Condizioni | 60 ratifiche |
Firmatari | 168 |
Ratificatori | 158[1] |
Depositario | Segretario generale delle Nazioni Unite |
Lingue | arabo, cinese, francese, inglese, russo e spagnolo |
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Il problema delle differenti rivendicazioni sulle acque territoriali fu sollevata alle Nazioni Unite nel 1967 da Arvid Pardo di Malta, per questo considerato il padre della Convenzione sul diritto del mare. L'UNCLOS è stata definita durante un lungo processo di negoziazione attraverso una serie di Conferenze delle Nazioni Unite cominciate nel 1973 ed è stata finalmente aperta alla firma a Montego Bay, Giamaica, il 10 dicembre 1982. È entrata in vigore il 16 novembre 1994, un anno dopo la firma della Guyana come sessantesimo Stato contraente.
Al momento 168 Stati hanno firmato la Convenzione; la Comunità europea ha firmato e ratificato, gli Stati Uniti hanno firmato, ma il Senato americano non l'ha ancora ratificata.