Collezione Albani
raccolta di opere d'arte / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
La collezione Albani è stata una collezione d'arte nata a Roma nel XVII-XVIII secolo e appartenuta alla famiglia di origini albanesi-urbinate degli Albani.
Accrebbe e si consolidò sotto il pontificato di papa Clemente XI, eletto nel 1700, raggiungendo i massimi splendori grazie soprattutto alla notevole raccolta di antichità del cardinale Alessandro. I principali apporti alla collezione furono dovuti proprio dai nipoti del pontefice, fratelli tra loro, Carlo, I principe di Soriano nel Cimino, il cardinal-nipote Annibale e per l'appunto Alessandro.[1]
Estinto il casato nell'Ottocento, la collezione, che un tempo era tutta disposta per la parte pittorica tra il palazzo alle Quattro Fontane di Roma e nelle residenze marchigiane e di Soriano nel Cimino, mentre la statuaria archeologica era nella villa a Porta Salaria, è stata conseguenzialmente smembrata.[1] Un cospicuo numero di dipinti è confluito nelle raccolte Torlonia (oggi entro la villa già Albani della stessa capitale) e in quelle della Galleria di Vienna, mentre gran parte del nucleo marmoreo antico è diviso tra le collezioni dei Musei capitolini e quelle del Louvre di Parigi.
La raccolta, che comprendeva pitture, arredi e statue, costituiva una delle più importanti collezioni della Roma post barocca, rientrante quindi nella grande stagione mecenatica romana del XVII-XVIII secolo,[1] includendo tra gli altri lavori di Carlo Maratta, Federico Barocci, Annibale Carracci, Guido Reni, Orazio Gentileschi, Bartolomeo Manfredi, Guercino, Rubens e Luca Giordano, nonché un ricco catalogo di reperti di antichità.