Classe Asashio (cacciatorpediniere)
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La classe Asashio (朝潮型駆逐艦?, Asashiogata kuchikukan) di dieci cacciatorpediniere di squadra appartenne alla Marina imperiale giapponese e cominciò a entrare in servizio nel 1937. Si trattava di navi costruite senza tenere conto dei limiti imposti dal trattato navale di Londra dell'aprile 1930, che riproponevano il modello di cacciatorpediniere "Tipo speciale" (特型?, Tokugata) armato con sei cannoni da 127 mm, numerosi tubi lanciasiluri per ordigni da 610 mm e un potente impianto propulsivo. Gli esemplari traevano inoltre beneficio dalle lezioni apprese con le classi precedenti circa solidità, robustezza e stabilità dello scafo; problemi riguardanti il raggio di virata e malfunzionamenti tecnici delle nuove turbine furono risolti con successo entro il 1941, mentre la modestia dell'autonomia, in caso di battaglie e manovre di combattimento, rimase sempre insoddisfacente.
Classe Asashio | |
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Pianta e profilo della classe, editi dall'Office of Naval Intelligence statunitense | |
Descrizione generale | |
Tipo | Cacciatorpediniere |
Numero unità | 10 |
Proprietà | Marina imperiale giapponese |
Ordine | 1934 |
Cantiere | Fujinagata (Osaka) Kawasaki (Kōbe) Maizuru Sasebo Uraga (Tokyo) |
Impostazione | 1935-1937 |
Varo | 1936-1937 |
Completamento | 1937-1939 |
Radiazione | 1945 |
Destino finale | 10 unità affondate |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 1992 t A pieno carico: 2367/2540 t |
Lunghezza | 118,26 m |
Larghezza | 10,35 m |
Pescaggio | 3,66 m |
Propulsione | 2 caldaie Kampon e 3 turbine a ingranaggi a vapore Kampon; 2 alberi motore con elica (50000 shp) |
Velocità | 35 nodi (66,5 km/h) |
Autonomia | 5700 miglia a 10 nodi (10550 chilometri a 19 km/h); 5000 miglia a 18 nodi (9260 chilometri a 34,2 km/h) |
Equipaggio | 200 (ufficiali, sottufficiali, marinai) |
Equipaggiamento | |
Sensori di bordo | Sonar Type 93 |
Armamento | |
Armamento |
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Note | |
Dati riferiti all'entrata in servizio | |
Fonti citate nel corpo del testo | |
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Organizzati in tre divisioni e mezzo poche settimane prima della guerra in Estremo Oriente contro gli Alleati, gli Asashio parteciparono a tutte le più importanti operazioni anfibie e aeronavali dei primi mesi di ostilità, contribuendo alle vittorie dello Stretto di Badung e del Mare di Giava (febbraio 1942); vari esemplari subirono comunque danni piuttosto gravi, tali da tenerli fuori servizio per lunghi periodi, e l'Arare fu perduto nelle acque delle isole Aleutine. Con la campagna di Guadalcanal dell'agosto 1942-febbraio 1943 emersero chiaramente i difetti insiti nel progetto, ovvero la scarsa importanza attribuita alla contraerea e alla lotta antisommergibile, nonché la mancanza di efficienti sensori. L'inizio del 1943 fu anzi catastrofico per la classe, che perse in rapida successione l'Oshio (vittima di un sommergibile), il capoclasse Asashio e l'Arashio (fatti a pezzi dall'United States Army Air Forces nella battaglia del Mare di Bismarck), il Minegumo (crivellato dal fuoco navale radarguidato). I giapponesi tentarono di porre rimedio con cicli di potenziamento, arrivando a rimuovere una delle torrette con pezzi da 127 mm per fare posto a svariate installazioni di cannoni contraerei da 25 mm; dalla fine del 1943-inizio del 1944 comparirono apparati radar sulle alberature e la scorta di bombe di profondità fu più che raddoppiata. I quattro superstiti esemplari parteciparono dunque alla battaglia del Mare delle Filippine (19-20 giugno 1944) e poi alla battaglia del Golfo di Leyte, durante la quale lo Yamagumo, l'Asagumo e il Michishio colarono a picco con gravi perdite in vite umane. Il Kasumi rimase perciò l'unico rappresentante della classe e, fuggito dalle Filippine, accompagnò la grande nave da battaglia Yamato nella suicida operazione Ten-Go: a dispetto della profusione di contraerea leggera, fu ripetutamente colpito e ridotto a un relitto fiammeggiante, tanto che un altro cacciatorpediniere lo finì con un siluro il 7 aprile 1945, dopo averne tratto in salvo l'equipaggio.