Città murata di Kowloon
Insediamento sovrappopolato a Kowloon City, Hong Kong / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La città murata di Kowloon (in cinese: 九龍寨城T, 九龙城寨S, Jiǔlóng Chéng ZhàiP; in inglese Kowloon Walled City) è stata un insediamento in gran parte non governato e sovrappopolato, parte dell'odierna Kowloon nella regione di Hong Kong. Originariamente un forte militare della dinastia Qing, la città murata nel 1898 fu esclusa dall'accordo di cessione per 99 anni al Regno Unito di una parte di Hong Kong, conosciuta poi come Nuovi Territori, diventando così un'enclave cinese in territorio britannico. La sua popolazione aumentò drasticamente a seguito dell'occupazione giapponese di Hong Kong durante la seconda guerra mondiale. Nel 1990 la città murata conteneva un numero stimato di 50.000 residenti all'interno dei suoi confini di 2,6 ettari (0,026 km²), il che la rendeva il luogo più densamente popolato del mondo: oltre un milione di abitanti per chilometro quadrato.[1][2]
Dal 1950 al 1990 fu soggetta al controllo pressoché totale delle triadi locali con elevati tassi di prostituzione, gioco d'azzardo e abuso di droga. Nel gennaio 1987 il governo di Hong Kong annunciò i piani di demolizione della città murata. Dopo un arduo processo di sgombero, la demolizione iniziò nel marzo del 1993 e fu completata nell'aprile 1994. Nel dicembre del 1995 fu inaugurato il Kowloon Walled City Park che occupa oggi la zona dell'ex città murata. Qui sono stati conservati alcuni fabbricati storici della città demolita, tra cui lo storico edificio amministrativo yamen[3] e i resti della porta meridionale.