Cheremule
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cheremule (Chelèmure in sardo[3]) è un comune italiano di 391 abitanti della provincia di Sassari, nella regione storica del Meilogu.
Cheremule comune | |
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(IT) Cheremule (SC) Chelèmure | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sassari |
Amministrazione | |
Sindaco | Salvatore Masia (lista civica) dal 29-5-2023 |
Territorio | |
Coordinate | 40°30′20″N 8°43′29″E |
Altitudine | 540 m s.l.m. |
Superficie | 24,25 km² |
Abitanti | 391[1] (31-3-2024) |
Densità | 16,12 ab./km² |
Comuni confinanti | Borutta, Cossoine, Giave, Thiesi, Torralba |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07040 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090024 |
Cod. catastale | C600 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) cheremulesi (SC) chelemuresos |
Patrono | san Gabriele |
Giorno festivo | 29 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cheremule nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
L'abitato è contornato dal verde; particolarmente significativo è il bosco di Su Tippiri che si estende dalle pendici del paese fino alla strada provinciale per Thiesi e non da meno è la pineta del monte Cuccuruddu.
Il territorio fu abitato già in epoca neolitica per la presenza di diversi siti archeologici, e in epoca nuragica per la presenza di alcuni nuraghi.
In epoca medievale appartenne al Giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Caputabbas. Alla caduta del giudicato (1259) passò ai Doria, e intorno alla metà del XIV secolo divenne un feudo sotto gli aragonesi. Nel 1636 fu incorporato nel marchesato di Montemaggiore, concesso ai Canaveda. Da questi passò successivamente ai Manca, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Cheremule sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 7 marzo 2005.[4]
«Stemma troncato: il primo, di rosso, ai due petroglifi antropomorfici presenti nella tomba Branca, ordinati in fascia, d’oro; il secondo, di azzurro, alle due querce, con le chiome di verde e i tronchi al naturale, nodriti nella pianura diminuita di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro.
Tra i luoghi di culto vi sono:
Nel territorio comunale si trovano diversi nuraghi oltre ad alcune necropoli ipogeiche risalenti alla periodo prenuragico. Da segnalare in particolare quella di necropoli di Museddu nella quale sono presenti alcune domus de janas riportanti graffiti e protomi taurine sia al loro interno che all'esterno.
Sono ancora presenti alcune pinnettas, caratteristiche costruzioni pastorali in pietra di forma conica.
Abitanti censiti[5]
La variante del sardo parlata a Cheremule è quella logudorese settentrionale.
Il territorio comunale comprende anche l'isola amministrativa di Lados de Pramma, avente una superficie di 3,92 km².
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
23 aprile 1995 | 29 novembre 1998 | Salvatore Marras | centro | Sindaco | [6] |
29 novembre 1998 | 25 maggio 2003 | Antonio Maria Pittalis | lista civica | Sindaco | [7] |
25 maggio 2003 | 15 giugno 2008 | Salvatore Masia | lista civica | Sindaco | [8] |
15 giugno 2008 | 26 maggio 2013 | Salvatore Masia | lista civica | Sindaco | [9] |
27 maggio 2013 | 10 giugno 2018 | Salvatore Masia | lista civica "Cheremule Bene Comune" | Sindaco | [10] |
10 giugno 2018 | 29 maggio 2023 | Antonella Chessa | Lista civica "Insieme per Cheremule" | Sindaco | [11] |
29 maggio 2023 | in carica | Salvatore Masia | Lista civica "Cheremule per tutti" | Sindaco | [12] |
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