Cattedrale di Trani
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Il duomo di Trani, il cui nome ufficiale è Basilica cattedrale di Santa Maria Assunta, comunemente detta di San Nicola Pellegrino, è il principale luogo di culto cattolico della città di Trani, in Puglia, chiesa madre dell'arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e, dal 1960, basilica minore.[1]
Basilica cattedrale di Santa Maria Assunta | |
---|---|
La facciata con il campanile | |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Località | Trani |
Indirizzo | Piazza Duomo, 76125 Trani BT |
Coordinate | 41°16′56″N 16°25′06.6″E41°16′56″N, 16°25′06.6″E |
Religione | Cattolica di rito romano |
Titolare | Santa Maria Assunta
Chiesa inferiore: Santa Maria della Scala Cripta: San Nicola il Pellegrino |
Arcidiocesi | Trani-Barletta-Bisceglie |
Consacrazione | 1143 |
Stile architettonico | romanico |
Inizio costruzione | Basilica: 1099; Campanile: prima metà del XIII sec. |
Completamento | Basilica: fine del XII, inizi del XIII sec.; Campanile: metà del XIV sec. |
Sito web | www.cattedraletrani.it/IT/ |
È uno dei più significativi esempi di architettura romanica pugliese[2]. È stata più volte definita come "la Regina delle Cattedrali di Puglia"[3][4] e costituisce anche un'apprezzatissima meta di turismo culturale[5].
La sua costruzione è legata alle vicende di san Nicola Pellegrino, risalenti all'epoca della dominazione normanna.
Fu costruita usando la pietra di Trani, un materiale da costruzione tipico della zona ed estratto dalle cave della città, appartenente alle rocce sedimentarie calcarenitiche e caratterizzato da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco.
La cattedrale si distingue da ogni altro esempio di architettura romanica pugliese prima di tutto per la sua posizione di immediata vicinanza al mare e per il risultare pienamente leggibile sui fronti esterni da tutti i lati, grazie ad una certa distanza che la separa dagli edifici circostanti; si distingue inoltre per l'imponente transetto coronato da un elaborato cornicione, per l'uso poi dell'arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile, fenomeno non molto diffuso nell'architettura romanica, e per l'insolita presenza di quattro diversi luoghi di culto nella stessa Cattedrale, ognuno dotato della propria distinzione e compiutezza architettonica.