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La Carukia shinju Gershwin 2005 è una cubomedusa della famiglia Carukiidae. La strisciata della C. shinju può procurare la sindrome di Irukandji[1], una serie di dolorosi effetti che possono apparire ore dopo il contatto con la medusa.
Carukia shinju | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Cnidaria |
Classe | Cubozoa |
Ordine | Cubomedusae |
Famiglia | Carukiidae |
Genere | Carukia |
Specie | C. shinju |
Nomenclatura binomiale | |
Carukia shinju Gershwin, 2005 |
La C. shinju è un po' più grande in dimensioni della C. barnesi, anche se morfologicamente molto simile[1]. L'esombrella è di colore biancastro e può raggiungere i 2 cm, quando non supera generalmente i 15 mm nella C. barnesi[2].
Nella C. shinju, i tentacoli sono provvisti di 14 piccoli anelli fra ogni fascia di nematocisti; i tentacoli stessi possono variare in lunghezza da 5 cm a 1 m, a seconda dello stadio di crescita delle medusa. I nematocisti stessi sono distribuiti sia sui canali del velarium che sulle escrescenze periradiali, oltre che sui tentacoli stessi. I canali del velarium sono ramificati (al contrario della C. barnesi, dove hanno una peculiare forma triangolare) ed i ropali possiedono delle "corna" strette e lunghe.
Si hanno informazioni incomplete sulla distribuzione delle C. shinju, dato che la specie è stata catturata solo poche volte. Esemplari sono stati pescati, attirandoli con delle lampare, lungo le coste dell'Australia settentrionale, con una certa concentrazione attorno a Broome, nel nord dell'Australia Occidentale[3].
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