Carnevale di Satriano di Lucania
Antica festa popolare / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Carnevale di Satriano è un'antica festa popolare che si svolge il sabato e la domenica prima del martedì grasso[1], ritenuto il più caratteristico, suggestivo e misterioso della Basilicata[2]. L'unicità di questo rito carnevalesco è data dalla presenza di tre maschere tipiche che sfilano per le vie del paese: Rumita, Urs e Quaresima[3].
Considerato come uno degli ultimi riti arborei e ancestrali sopravvissuti nella loro integrità[4][5] il carnevale di Satriano ha subito vari mutamenti per quanto riguarda la sua interpretazione. Nel XX secolo infatti, richiamava il tema dell'emigrazione e del ritorno alla terra natia. Una notevole evoluzione si è innescata, invece, a partire dagli anni 80, quando si accosta la figura del Romita a quella dell'uomo-albero che cammina, che è passata per il Carnevale Etnico della Lucania con il Rogo della Regina e infine alla Foresta che cammina, che dal 2013 si fa portatore di valori ecologici e naturalistici.
È tra le più importanti tradizioni carnevalesche della Regione[6] nonché d'Italia[7][8][9]. Contiene tutti i segni e gli elementi della cultura lucana agro-pastorale, ed è ricordato non solo per la particolarità delle sue maschere, ma anche per le sue profonde radici nella storia. È considerato uno degli ultimi riti arborei sopravvissuti in Italia (ma ancora presenti in molte parti dell’Europa), i quali sono legati di solito al mondo agreste e quindi a un’idea di fecondità intesa come continuità della vita tramite la prolificazione della natura. Sono maschere che non sono mai state espressioni di allegria, di gioia, di svago e di divertimento; anzi, da maschere propiziatorie sono divenute, nel tempo, maschere di protesta sociale.[10]