Carlo Maria Viganò
Vescovo cattolico romano e diplomatico in pensione della Santa Sede / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Carlo Maria Viganò (Varese, 16 gennaio 1941) è un vescovo italiano.[1][2]
Carlo Maria Viganò vescovo | |
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Scio cui credidi | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 16 gennaio 1941 (83 anni) a Varese |
Ordinato presbitero | 24 marzo 1968 dal vescovo Carlo Allorio |
Nominato arcivescovo | 3 aprile 1992 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato arcivescovo | 26 aprile 1992 da papa Giovanni Paolo II |
Ordinato sacerdote nel 1968 e consacrato vescovo nel 1992 da Papa Giovanni Paolo II, ha ricoperto numerosi incarichi nella Chiesa, tra cui quello di segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e di nunzio apostolico negli Stati Uniti d'America. Si è ritirato da ogni incarico nel 2016 al compimento del 75º anno di età, come previsto dalle norme canoniche.
Nell'agosto 2018, ha pubblicato una lettera in cui chiedeva le dimissioni di papa Francesco, accusandolo di aver coperto il cardinale Theodore McCarrick, colpevole di aver abusato sessualmente di alcuni seminaristi.[3][4] La medesima accusa è stata mossa contro Viganò stesso, sulla base di un rapporto pubblicato dalla Segreteria di Stato della Santa Sede nel 2020.[5] Le accuse riportate nella sua lettera furono successivamente smontate,[6] ma Viganò riuscì a conservare il sostegno dell'ala tradizionalista e di estrema destra basata negli Stati Uniti.[3]
Successivamente ha portato una rinnovata serie di accuse a Bergoglio, arrivando ad accusarlo di essere «dalla parte del Nemico»,[7] e guidare con un «falso magistero» una Chiesa che vuole essere «braccio spirituale del Nuovo Ordine Mondiale e fautrice della Religione Universale» per rendere concreto «il piano della Massoneria e la preparazione dell’avvento dell’Anticristo».[3]
Durante la pandemia, ha sostenuto le tesi no-vax, secondo cui la «psicopandemia» e la conseguente vaccinazione non fossero altro che passi nella direzione di una «dittatura sanitaria»; ha anche sostenuto la tesi del «Great Reset», elaborata e sostenuta dal gruppo di estrema destra QAnon.[3][7]
Ha inoltre fondato l'associazione Exsurge Domine per fornire sostegno al clero, ai laici e ai religiosi sanzionati dalla gerarchia cattolica a causa delle loro posizioni tradizionaliste;[8] ha poi fondato a Viterbo il Collegium Traditionis,[9] un seminario cattolico tradizionalista avente lo scopo di formare seminaristi non disposti ad accettare «gli errori del Concilio Vaticano II o le deviazioni di Bergoglio».[9]
Il rigetto dell'autorità del Papa e del Concilio Vaticano II ha portato alla scomunica latae sententiae di Viganò, formalmente proclamata dal Dicastero per la Dottrina della Fede nel luglio 2024.[10]