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vino DOC piemontese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Carema è un vino DOC la cui produzione è consentita nel solo comune di Carema.[1]
Carema | |
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Dettagli | |
Stato | Italia |
Resa (uva/ettaro) | 80 q |
Resa massima dell'uva | 70,0% |
Titolo alcolometrico naturale dell'uva | 11,5% |
Titolo alcolometrico minimo del vino | 12,0% |
Estratto secco netto minimo | 20,0‰ |
Riconoscimento | |
Tipo | DOC |
Istituito con decreto del | 09/07/1967 |
Gazzetta Ufficiale del | 09/08/1967, n 199 |
Vitigni con cui è consentito produrlo | |
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[senza fonte] |
Il Carema è ottenuto dal nebbiolo (min 85%) e prevede un affinamento minimo di 24 mesi di cui almeno 12 in legno. Nella tipologia riserva l'affinamento minimo è di 36 mesi di cui 24 in legno.
La fama e diffusione del Carema è stata in parte dovuta alla presenza nel territorio di produzione della Olivetti, che spesso distribuiva bottiglie di questo vino come omaggio a clienti e fornitori, diffondendone la conoscenza in Italia e all'estero.[2]
La viticoltura tradizionale canavesana è caratterizzata dalle tipiche tòpie (pergole); anche i vigneti di Carema sono pergolati sopra la viva roccia composta di eclogiti basiche levigate dal ghiacciaio pleistocenico.[3]
Come tutti i vini di un certo corpo anche il Carema si abbina egregiamente con selvaggina o carni rosse elaborate come ad esempio il brasato al Barolo, e formaggi stagionati o spiccatamente gustosi
Provincia, stagione, volume in ettolitri
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