Caproni Ca.313
aereo da ricognizione Caproni / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Caproni Ca.313 fu un aereo militare bimotore e monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica italiana Caproni nei tardi anni trenta del XX secolo. Variante derivata dall'originale Caproni Ca.310 Libeccio, venne impiegato principalmente nel ruolo di ricognitore ma anche come bombardiere leggero dalla Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale. Venne inoltre adottato dai reparti della Luftwaffe, della Svenska Flygvapnet, l'aeronautica svedese, e in numero minore da Francia e Stato Indipendente di Croazia.
Caproni Ca.313 | |
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Un Caproni Ca.313 dell'aeronautica svedese. | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da ricognizione bombardiere leggero |
Equipaggio | 3 |
Progettista | Cesare Pallavicino |
Costruttore | Caproni |
Data primo volo | 22 dicembre 1939 |
Utilizzatore principale | Regia Aeronautica |
Esemplari | 211 circa in tutte le serie[1] |
Sviluppato dal | Caproni Ca.310 |
Altre varianti | Caproni Ca.314 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 11,80 m |
Apertura alare | 16,65 m |
Altezza | 3,70 m |
Superficie alare | 38,90 m² |
Peso a vuoto | 4 072 kg |
Peso max al decollo | 5 672 kg |
Capacità combustibile | 1 040 l |
Propulsione | |
Motore | 2 Isotta Fraschini Delta R.C.35 I-DS II Serie |
Potenza | 730 CV ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 436 km/h a 3 500 m |
VNE | 136 km/h |
Autonomia | 1 200 km |
Tangenza | 7 300 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 3 Scotti-Isotta Fraschini, due in calibro 12,7 mm e una in calibro 7,7 mm |
Bombe | fino a 400 kg tra bombe e spezzoni oppure un siluro |
Note | dati riferiti alla versione Ca.313 RPB2 |
dati tratti da Il Caproni Ca.313 RPB2[2] | |
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L'utilizzo di nuovi propulsori più potenti, senza introdurre significative modifiche alla cellula del velivolo, era un tentativo di migliorare le scarse prestazioni che avevano afflitto dall'inizio il Ca.310 ed il suo derivato da ricognizione Ca.311, motorizzati con i radiali Piaggio P.VII. Dopo la variante "di transizione" Ca.312 con i più potenti motori Piaggio P.XVI da 650 CV[N 1], essendo la produzione dei motori Fiat A.74 RC.38 da 840 CV scarsamente disponibile per i ricognitori, in quanto già destinata ai principali caccia italiani del momento, si optò per i propulsori Isotta Fraschini. I vantaggi aerodinamici di questo motore a cilindri in linea e raffreddato ad aria, non compensarono i difetti congeniti del progetto originale, e sebbene la velocità massima orizzontale aumentasse in maniera considerevole (436 km/h contro i 307 km/h del Ca.311), questa restava ancora insufficiente, come insufficienti erano le prestazioni generali dell'apparecchio.